Cosa c'è davvero negli alimenti per cani e gatti? Non solo quello che viene indicato nelle etichette. Diverse marche di cibo per animali contengono, infatti, specie animali non specificate e varie proporzioni di manzo, pollo e maiale che non corrispondono alle etichette dei prodotti
Cosa c’è davvero negli alimenti per cani e gatti? Non solo quello che viene indicato nelle tichette. Diverse marche di cibo per animali contengono, infatti, specie animali non specificate e varie proporzioni di manzo, pollo e maiale che non corrispondono alle etichette dei prodotti.
È quanto rivela una ricerca pubblicata su Acta Veterinaria Scandinavica dai ricercatori dell’Università di Nottingham. L’uso del termine generico “carne e derivati animali” negli elenchi degli ingredienti degli alimenti per animali domestici nell’Unione europea è praticamente universale.
Ma sulla scia dello scandalo della carne di cavallo nella catena alimentare umana, il team ha voluto esaminare la presenza e l’autenticità delle proteine di origine animale nel pet food. Per questo ha eseguito test del DNA di mucca, pollo, maiale e cavallo in 17 principali alimenti umidi per cani e gatti, facilmente reperibili nei supermercati del Regno Unito.
I ricercatori hanno poi confrontato i loro risultati con le particolari specie animali che erano indicate sulle etichette degli alimenti per gli animali domestici. Il risultato? Mentre non è stato rilevato DNA di cavallo, un importante risultato è stata la relativa abbondanza di proteine di specie animali non specificate in 14 dei 17 prodotti.
Tra questi 14 campioni, mucca, maiale e pollo sono stati trovati in proporzioni e combinazioni diverse, ma senza che queste corrispondessero realmente alle etichette dei prodotti. 7 prodotti che avevano in etichetta la scritta “con carne di manzo” avevano carne di mucca tra il 14% e il 56%. Solo 2 contenevano carne di mucca oltre il 50% rispetto a quella di maiale e pollo. Dei restanti 5 campioni, tre contenevano addirittura più maiale che mucca.
Questi risultati hanno evidenziato enormi debolezze nella etichettatura dei prodotti, che potrebbero incidere negativamente sulla animali domestici, ma anche sulle aspettative dei proprietari che li acquistano. Purtroppo infatti la legge consente di scrivere ‘con carne di manzo’, anche se questa non è la carne principale.L’autore principale dello studio, Kin-Chow Chang, spiega:
“Può essere una sorpresa per i clienti scoprire che ciò che viene descritto come ‘carne’ nelle scatolette potrebbe essere invece solo un ingrediente minore. Vi è la necessità per il settore del pet food di mostrare una maggiore trasparenza per i clienti nella divulgazione dei tipi di proteine animali nei loro prodotti“.
Solo una completa divulgazione degli ingredienti, in effetti, consentirà scelte più consapevoli, oltre che particolarmente importanti per animali domestici con allergie alimentari.
Roberta Ragni
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