Morto il gatto trafitto da una freccia, orrore in provincia di Bergamo. È il secondo caso in pochi mesi 

A Dorga, in provincia di Bergamo, un povero gatto tra atroci sofferenze dopo essere stato trafitto da una freccia. Si indaga sui colpevoli

Trafitto da una freccia, un gatto è morto dopo un giorno di atroci sofferenze. L’ennesima vittima innocente della follia umana. Ad assistere alla scena raccapricciante nei pressi del Parco dell’Acqua di Dorga (in provincia di Bergamo) un cittadino che ha subito allertato i Vigili del Fuoco. Purtroppo, però, il loro intervento è stato vano così come il tentativo delle volontarie dell’Associazione Gaia Animali & Ambiente Valseriana, che hanno provato a salvare il gatto a tutti i costi. Il povero felino è morto il giorno successivo, dopo un giorno di agonia.

Sulla vergognosa vicenda stanno indagando i Carabinieri della stazione di Clusone insieme al Corpo Forestale di Vilminore, a seguito della denuncia sporta dall’associazione animalista. Non è ancora chiaro chi e perché abbia scagliato la freccia. Ciò che è certo è che non si tratta della prima volta che si verifica un fatto del genere. È, infatti, la seconda volta in pochi mesi che un gatto viene ritrovato trafitto da una freccia. Nel precedente caso, fortunatamente le volontarie di Gaia Animali & Ambiente Valseriana, che curano e sterilizzano a proprie spese decine di colonie feline, sono riuscite a salvare il micio.

L’appello ai cittadini 

Abbiamo un possibile sospetto di queste azioni vigliacche ma soprattutto fuori legge e siamo certi che i Carabinieri non mancheranno di indagare – ha dichiarato il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer – Chiediamo a tutti i cittadini di Dorga di tenere gli occhi aperti ed essere pronti a segnalare la presenza di persone con arco e frecce in ambiente non consono. Anche perché esiste una vasta letteratura scientifica che evidenzia come ci sia spesso un collegamento (in letteratura: un link) tra maltrattamento di animali e pericolosità sociale per gli esseri umani. 

Cosa rischia chi commette un reato del genere

La legge in Italia (art. 544ter del Codice penale) è chiara per chi commette atti così vili, che rappresentano un reato: chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi e con la multa da 5.000 euro a 30.000 euro. L’art 544 bis prevede che chiunque, per crudeltà o senza necessità, provoca la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a due anni.

Ci auguriamo che al presto vengano individuati (e puniti come meritano!) i responsabili di quest’orrore!

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Fonte: Gaia Animali E Ambiente

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