Non chiamateli baffi: tutto quello che volevate sapere sulle vibrisse dei gatti

Una delle peculiarità dei gatti sono le vibrisse. Ma non sono semplici baffi: in realtà assolvono a molte più funzioni di quante non pensiate

Sua maestà il gatto potrebbe offendersi se li chiamate baffi: quelli non sono baffi, bensì le vibrisse dei gatti. Presenti anche in altri animali, le vibrisse sporgono dai lati del muso, ma sono presenti sopra gli occhi. Si tratta di strutture che hanno delle funzioni ben precise, ma che sono anche vittime di una leggenda metropolitana.

Cosa sono le vibrisse dei gatti?

Le vibrisse sono peli lunghi modificati, più spessi del normale e che svolgono precise funzioni relative alla percezione dello spazio. I baffi sporgono lateralmente dal muso del gatto, ma sono presenti anche al di sopra dell’arcata sopracciliare (seppur più corte) e, a volte, ma non sempre, si trovano anche dietro le zampe anteriori.

Come dicevamo, sono peli modificati dalla funzione tattile, spessi, duri e flessibili rispetto ai peli normali. E hanno anche radici più profonde. Proprio queste radici sono a contatto con le terminazioni nervose.

Il fusto dei baffi è formato da cheratina e non contiene né sangue né nervi. Se ci fate caso, poi, le vibrisse tendono a essere lunghe quando la larghezza del corpo.

Vibrisse: significato del nome

Il nome vibrisse deriva dal latino “vibro” che vuol dire vibrare. Probabilmente il nome si riferisce al movimento di questi peli modificati.

A cosa servono le vibrisse del gatto?

Veniamo ora alla funzione di queste vibrisse. Si tratta di un organo sensoriale in quanto permette al gatto di potersi muovere in spazi bui e stretti, facendo in modo che possa percepire le dimensioni e gli spazi. Il concetto è questo: visto che i baffi del gatto sono lunghi quanto la larghezza del suo corpo, se ci passano le vibrisse, allora ci passa anche il gatto. (LEGGI anche: L’adorabile gatta con i baffi alla Freddie Mercury che sta facendo impazzire i fan dei Queen)

Se le vibrisse, invece, si piegano a causa di pareti troppo ristrette, il gatto sa che di lì non ci passa.

Inoltre le vibrisse permettono al gatto di percepire la presenza di oggetti vicini anche al buio. Un’altra funzione da non sottovalutare riguarda il fatto che possono percepire minime variazioni delle correnti d’aria, il che permette al gatto di sentire prede o predatori vicini.

Grazie alle vibrisse, poi, il gatto, riesce a prendere le misure per salti e balzi. Inoltre migliorano la percezione visiva dei mici. Diciamocelo: i gatti hanno un ottimo udito e olfatto, ci vedono benissimo da lontano, ma non altrettanto da vicino. Tuttavia, per vicariare a tale deficit, usano proprio le vibrisse: se toccano un oggetto o una superficie vicina, sanno che devono cambiare direzione o muoversi diversamente.

Infine le vibrisse possono indicare anche lo stato d’animo del micio:

  • portate all’indietro: gatto nervoso, arrabbiato, pronto all’attacco
  • in avanti: sta cacciando o sta giocando
  • aperte lateralmente, ben arcuate: è tranquillo e rilassato
  • tese di lato: potrebbe essere nervoso o impaurito
  • sono flosce, verso il basso e non si muovono: potrebbero indicare un gatto malato
  • si muovono di continuo: il gatto si sta innervosendo

Come sono i baffi del gatto quando sta male?

Quando il gatto è malato ed è molto mogio, è possibile che notiate le vibrisse leggermente afflosciate, portate più basse rispetto al solito. Normalmente un gatto sano, attivo e curioso presenta vibrisse belle sporgenti, in movimento a seconda di come muove naso e bocca.

Ma se il gatto sta male, ha poco interesse a esaminare l’ambiente e anche le vibrisse appariranno un po’ più flosce del solito.

Malattie particolari delle vibrisse del gatto, invece, non ce ne sono. Può capitare che:

  • le vibrisse cadano: normale, si tratta di un pelo modificato, dunque soggetto al normale ricambio come tutto il resto del mantello del micio
  • vibrisse bruciate: tendono ad apparire corte e arricciate in punta. Succede quando il gatto si avvicina un po’ troppo alla stufa o ai fornelli
  • vibrisse tagliate: può capitare che il gatto si tranci una vibrissa rimasta impigliata da qualche parte. Ma se tutte sono tagliate controllate che non ci sia qualche bambino o malintenzionato che si “diverte” a tagliare le vibrisse dei gatti. Occhio che potrebbe ricadere nella categoria maltrattamento animali
  • baffi del gatto verso il basso: come dicevamo prima, se il gatto sta male può capitare che tenga i baffi flosci verso il basso

La leggenda metropolitana delle vibrisse e dell’equilibrio dei gatti

Si tratta, invece, di una leggenda metropolitana quella che vuole che il gatto perda l’equilibrio quando non ha le vibrisse o quando sono più corte.

Quello che succede è che, come dicevamo prima, il gatto usa le vibrisse sia per determinare gli spazi intorno a sé (e per capire se ci passa in determinati pertugi), sia per captare eventuali spostamenti d’aria da parte di prede o predatori (anche per questo è difficile coglierlo di sorpresa).

Se le vibrisse sono corte, semplicemente farà un po’ più di fatica a capire se da quella fessura ci passa oppure no, ma questo non influisce minimamente sull’equilibrio.

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