Identificati dai carabinieri della Compagnia di Casoria e denunciati i due ragazzini che hanno dato un calcio a un gatto uccidendelo
Il ragazzino che ha dato un calcio al gatto e l’amico che aveva ripreso la scena con il cellulare, sono stati identificati dai carabinieri della Compagnia di Casoria e denunciati per maltrattamento di animali.
Si tratta di un 17enne di Casoria e di un 15enne di Casalnuovo. Ciò che era successo l’avevamo raccontato ieri. Su Tik Tok era rimbalzato un video shock in cui uno dei due tirava un calcio a un gatto scaraventandolo contro il muro, mentre l’altro filmava. La scena agghiacciante è diventata virale nelle ultime ore, ma le immagini risalgono a settembre.
L’episodio che ha causato la morte del gatto è stata girata a Casoria, in via De Nicola. Proprio il video ha fatto scattare le indagini da parte dei carabinieri. Per i due la denuncia di maltrattamento di animali, ricordiamo che il reato, previsto dall’articolo 544-ter del codice penale è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro.
A ricostruire la vicenda era stata la Liv onlus:
“Quando ci arrivò quel video, decidemmo come in tanti di pubblicarlo, per darne notizia e cercare di capire chi fossero gli autori del vile gesto.
All’inizio le notizie erano frammentarie, confuse, solo dopo un paio d’ore scoprimmo che il post era di circa un mese fa, ma che era stato reso pubblico solo oggi. Tuttavia, ci arrivarono telefonate in cui si affermava che potesse essere ancora vivo e che persone il giorno dopo sarebbero andate a cercarlo. Ci siamo aggrappati a questo con tutte le nostre forze, ma le notizie si rincorrono di minuto in minuto. Di tutta questa terribile storia non rimane che un gattino morto e una umanità sempre più perduta”.
Il gattino è probabilmente morto.Quando, ormai 5 ore fa ci arrivò quel video, decidemmo come in tanti di pubblicarlo,…
Posted by LIV ODV on Wednesday, October 14, 2020
Di questa storia rimane anche il fatto che il gesto è stato compiuto da adolescenti, uno dei due per giunta, vicino alla maggiore età. E che nessuno osi chiamarla ‘una ragazzata’, questo è un episodio di gravissima entità che potrebbe celare comportamenti ancora più violenti.
Fonte: Carabinieri Casoria
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