Gatto smarrito percorre quasi 1500km per tornare tra le braccia della sua famiglia

Un gatto è riuscito a compiere un'impresa impossibile. Scomparso tra i boschi, ha ritrovato la via di casa percorrendo quasi 1500 km. Un viaggio durato quasi due mesi, che l'ha portato a destinazione. Il microchip, ancora una volta, ha permesso di risalire alla sua famiglia

Ha dell’incredibile una storia che vede protagonista un gatto Siamese di due anni e la sua odissea per tornare dalla sua famiglia. Il felino di nome Rayne Beau ha ritrovato i suoi affetti a distanza di mesi e migliaia di km percorsi. E ce l’ha fatta, miracolosamente.

Tutto è iniziato durante una tranquilla gita estiva al Parco Nazionale di Yellowstone, nel Wyoming, a cui ha partecipato anche Rayne Beau. Poi il dramma. Il gatto, spaventato, è scappato, scomparendo tra gli alberi.

I proprietari, armati di spray anti-orso, hanno perlustrato diverse aree del Parco portandosi dietro premietti e i giocattoli preferiti del loro animale. A nulla sono servite le ricerche partite nei giorni successivi.

Trovare Rayne Beau nel Parco Nazionale di Yellowstone equivaleva a un’impresa impossibile, sempre che il gatto fosse ancora vivo. Le probabilità non erano altissime. La famiglia, però, non ha mai perso le speranze. Anche quando 4 giorni dopo lo smarrimento il pass d’ingresso al Parco è scaduto.

I proprietari di Rayne Beau, addolorati, hanno deciso di rientrare in California, Stato nel quale vivono. Attraversando il Nevada, la proprietaria ha scorto un doppio arcobaleno e non ha potuto fare a meno di pensare che quello fosse un segno.

Il nome del gatto, Rayne Beau, si pronuncia esattamente come rainbow, arcobaleno in inglese. Quel doppio spettro di luce le ha trasmesso forza e sostegno, come a dirle che Rayne Beau stesse bene.

Segnali o meno, qualcosa di impensabile è accaduto dopo 2 mesi. La famiglia ha ricevuto una telefonata dalla città di Roseville, California, che li informava che il loro gatto era stato recuperato in strada e affidato alla Society for the Prevention of Cruelty to Animals.

Rayne Beau era vivo ed era arrivato in California con le sue forze. Ha percorso quasi 1500 km ossia la distanza che separa Roseville da Yellowstone. Dove si sia rintanato o come si sia nutrito lungo il cammino in questi mesi restano un mistero.

La famiglia ha saputo solamente che una signora lo ha visto vagare malconcio e gli ha dato da mangiare per qualche giorno per poi catturarlo e allontanarlo dai pericoli della strada.

Malgrado lo scetticismo, i proprietari si sono messi in macchina in direzione Roseville e lì hanno riabbracciato il loro Rayne Beau. Per quanto avesse qualche ferita sul corpo e qualche kg in meno, il gatto era al sicuro.

Tutto ciò è stato possibile, oltre al gatto e al suo straordinario senso dell’orientamento, al microchip. In molti sottovalutano l’importanza far microchippare cani e gatti, ma i casi di cronaca ci dimostrino quanto questo minuscolo dispositivo sia provvidenziale nel riunire famiglie e animali domestici.

Leggi anche: Microchip al gatto: ti spiego perché dovrebbe diventare obbligatorio anche in Italia (come in UK)

La lettura del chip ha permesso a un signore di ritrovare il suo cane rubato sei anni fa, e ancora, di risalire al Pitbull salito sul treno regionale diretto a Bologna. Queste e tante altre tantissime storie hanno un lieto fine grazie al microchip.

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Fonte: Placer SPCA/Facebook

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