Vittoria contro le case farmaceutiche, i veterinari potranno continuare a curare gli animali domestici con farmaci umani

I veterinari potranno continuare a prescrivere farmaci umani agli animali domestici. Bocciato il ricorso delle case farmaceutiche

Gli animali domestici non sono beni di lusso e hanno diritto ad essere curati con farmaci a prezzi accessibili. A ribadirlo è una recente sentenza del TAR che ha stabilito che i veterinari potranno continuare a salvare migliaia di cani, gatti e altri animali con medicinali ad uso umano, come previsto dal rivoluzionario decreto sul benessere animale, firmato dal ministro Speranza lo scorso aprile. 

Al provvedimento si opposte la Aisa-Federchimica e altre industrie farmaceutiche, parlando di “seri rischi per la salute degli animali” e di un decreto “confuso, contraddittorio e illogico”. Ma ne sono uscite sconfitte. Il tribunale ha respinto il loro ricorso, dimostrando che la vita degli animali vale molto di più del fatturato delle case farmaceutiche. Una vittoria che è stata accolta con grande soddisfazione da chi ha a cuore gli animali e in particolare dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) che da anni si batte per garantire cure a prezzi accessibili a tutti gli animali domestici e che adesso chiede alle istituzione italiane di agire sull’iva ingiusta al 22% per prestazioni veterinarie e cibo: 

Con la nostra costituzione in giudizio e difesa del Decreto, unica associazione protagonista nell’iter giudiziario per confermare la validità del Decreto,  – commenta Ilaria Innocenti, responsabile nazionale LAV animali familiari – abbiamo battuto le industrie farmaceutiche veterinarie che si erano sentite toccate nel loro fatturato, garantendo così con farmaci umani a costi equi una maggiore accessibilità alle cure anche per animali salvati e adottati e nel riconoscimento anche alle persone con problemi economici di poter continuare a vivere con un cane o un gatto con questa sentenza abbiamo iniziato a scardinare e sconfiggere la convinzione che gli animali siano beni di lusso e ora sarà chiaro per tutti, dal Governo al Parlamento, la necessità di estendere la riforma fiscale per un’IVA equa su cibo per animali e prestazioni veterinarie, aumento della quota detraibile delle spese veterinarie che sfianchi la non fatturazione, e sempre sui farmaci l’abbattimento del costo di quelli generici e la loro diffusione e la possibilità del blisteraggio del farmaco veterinario.

Un decreto importante e necessario 

Il decreto sul benessere animale è entrato in vigore qualche settimana fa, facendo tirare un sospiro di sollievo a migliaia di famiglie italiane che dovevano sostenere spese esose per curare cani, gatti e altri animali domestici.

Il Ministro della Salute Speranza, tanto più alla luce della crisi economica delle famiglie causata dalla pandemia aveva voluto questo Decreto come riconoscimento della valenza sociale e affettiva, per qualunque persona e famiglia, di poter vivere con un animale tanto più come auguriamo noi, salvato e adottato – prosegue Innocenti della LAV – il TAR ha fra l’altro affermato nella sua decisione che nel bilanciamento degli interessi contrapposti, quelli azionati dalle industrie paiono essere senz’altro recessivi rispetto alla necessità di garantire, anche nelle particolari situazioni descritte dal decreto, la salute degli animali e, di conseguenza, la salute pubblica.

Fonte: LAV

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