Il tuo gatto è aggressivo e poco affettuoso? Segui queste 3 semplicissime linee guida messe a punto dagli scienziati

Fare attenzione al comportamento dei gatti e valutare dove accarezzarli sono le chiavi per migliorare la relazione con i nostri amici felini

Esperti del comportamento felino hanno scoperto che fare molta attenzione al comportamento dei gatti , al linguaggio del loro corpo e valutare dove accarezzarli sono le chiavi per migliorare la relazione con i nostri amici felini.

I gatti non godono di una buona reputazione in termini di affettuosità, e sappiamo anche che spesso non amano essere toccati o accarezzati: molti studi hanno dimostrato che l’aggressività dimostrata da questi animali nei confronti degli esseri umani, soprattutto durante l’interazione uomo-gatto, è tutt’altro che rara. (Leggi anche: Come fare amicizia con un gatto? Strizza gli occhi e sbatti le palpebre)

Per questo motivo, alla Nottingham Trent University, un team di ricercatori ha lavorato in collaborazione con un’associazione no-profit che si occupa di animali per sviluppare delle vere e proprie ‘linee guida’ per chi ha un gatto come animale domestico – rivolto soprattutto a quelle persone che hanno difficoltà a riconoscere quando l’animale apprezza o meno le coccole che gli vengono fatte. (Leggi anche: Per non farti odiare dal tuo gatto, devi assolutamente evitare di fare queste 6 cose)

I punti chiave di queste linee guida sono tre, non a caso riassunte con l’acronimo CAT – CONTROL – ATTENTION – TOUCH. In particolare:

  1. Control ovvero permettere al gatto di scegliere dove essere coccolato e dargli il ‘controllo’ dell’azione. Secondo gli autori dello studio, dare al gatto scelta e controllo è la chiave per farlo sentire felice e a suo agio nel momento delle coccole: possiamo per esempio avvicinare la mano al gatto e lasciare che sia lui a decidere se vuole o meno essere accarezzato (se è desideroso di coccole, inizierà a strofinarsi contro la mano); inoltre, dovremmo permettere al gatto di allontanarsi e andare via se ne ha abbastanza, senza provare a bloccarlo o a seguirlo – questo limiterebbe la sensazione di controllo del felino.
  2. ATTENTION, ossia fare attenzione al comportamento del gatto e al linguaggio del suo corpo. È bene prestare molta attenzione alle reazioni del gatto alle coccole. Se muove la testa o si allontana, se ruota o appiattisce le orecchie, se scuote la testa o si lecca la punta del naso, se la peluria sulla schiena si rizza o se la coda si agita repentinamente – questi sono tutti segnali che il nostro amico peloso potrebbe aver bisogno di una ‘pausa’ dalle coccole. Allo stesso modo, se il gatto si immobilizza, smette di fare le fusa o di strusciarsi sulla mano, inizia improvvisamente a pulirsi – anche in questo caso le nostre coccole sono evidentemente sgradite.
  3. TOUCH: fare attenzione alle parti del corpo che vengono accarezzate. Per quanto riguarda il ‘dove’, la maggior parte dei gatti ama essere grattato alla base delle orecchie, attorno alle guance e sotto al mento – anche se ogni gatto ha le sue preferenze, per questo è bene prestare particolare attenzione a come l’animale risponde alla stimolazione di diverse parti del corpo.

Per testare queste linee guida, i ricercatori hanno monitorato alcuni volontari nelle loro interazioni con 100 gatti domestici e hanno studiato il comportamento e la postura tenuta dai gatti durante le coccole: ogni partecipante ha avuto a che fare con sei gatti – tre prima di aver letto le linee guida e tre dopo. È emerso che i gatti hanno mostrato molto meno disagio o aggressività se le persone che li coccolavano seguivano i consigli degli esperti: gli animali sono apparti in generale meno ansiosi, frustrati o nervosi durante le interazioni con gli umani e raramente hanno adottato posture rigide.

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Fonte: Frontiers in Veterinary Science

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