Il gambero che si clona da solo e che può aiutarci a combattere i tumori

Si chiamano gamberi marmorizzati, nel mondo esistono solo esemplari "cloni" di sesso femminile, che provengono tutti da una singola femmina. Lo ha dimostrato un nuovo studio sul genoma di queste creature

Si chiamano gamberi marmorizzati, nel mondo esistono solo esemplari “cloni” di sesso femminile, che provengono tutti da una singola femmina. Lo ha dimostrato un nuovo studio sul genoma di queste creature.

Si tratta dell’unico crostaceo capace di riproduzione asessuata. La sua è una storia abbastanza inquietante. Circa 30 anni fa, nel 1995, aveva attirato l’attenzione perché il proprietario di un acquario in Germania si era ritrovato con la vasca piena di femmine “clonate” da una singola madre. Cosa ancora più strana, le uova non avevano bisogno di essere fecondate.

Da allora, le femmine sono state in grado di diffondersi con successo e in modo massiccio senza l’aiuto dei maschi, come hanno confermato di recente gli scienziati del Centro di ricerca sul cancro tedesco (DKFZ).

C’è dell’altrpo. L’evoluzione del genoma del gambero può aiutare anche a spiegare i processi che stanno alla base dello sviluppo dei tumori.

I gamberi marmorizzati o marmorkrebs sono capace di partenogenesi, una forma naturale di riproduzione asessuata in cui lo sviluppo dell’uovo avviene senza che questo sia stato fecondato.

Nel nuovo studio, Frank Lyko e il suo team del Centro tedesco per la ricerca sul cancro (Deutsches Krebsforschorsszentrum, DKFZ) di Heidelberg hanno fornito la prova che tutta la progenie femmina del gambero marmorizzato fosse geneticamente identica.

Lyko spiega: “Potremmo rilevare solo poche centinaia di varianti in un genoma che è più grande di quello umano. Questo è un numero incredibilmente piccolo.”

Le minuscole variazioni possono essere attribuite a mutazioni naturali. I ricercatori del DKFZ hanno contato 3,5 miliardi di paia di basi nel genoma dei gamberi, circa il 7% più grande del genoma umano.

In un’altra parte dello studio, uno scienziato del Madagascar ha esaminato in che misura i gamberi siano in grado di diffondersi in natura attraverso la partenogenesi. È stato così scoperto il loro enorme successo riproduttivo, “rapido e massiccio”.

Oltre al Madagascar, i gamberi marmorizzati si possono trovare anche, ad esempio, in Svezia, Giappone, Friburgo, Hannover o Heidelberg. Questa è la prova della loro notevole adattabilità, senza alcuna riproduzione sessuale.

Sebbene tutti i gamberi marmorizzati nascano con gli stessi geni, sono in grado di adattarsi a un’ampia varietà di habitat. Ciò è reso possibile dai meccanismi epigenetici che funzionano come interruttori che attivano o disattivano i geni.

Le varianti epigenetiche sono spesso influenzate dalle varianti genetiche, ma nei Marmorkrebs la variazione epigenetica è indipendente”, ha spiegato Lyko.

Gamberi e tumori

Ma cosa c’entrano questi particolari gamberi con i tumori? Ad aver incuriosito gli scienziati è stata proprio questa regolazione epigenetica. Il meccanismo dell’evoluzione clonale si verifica sia sia nei gamberi che nei tumori. I meccanismi epigenetici svolgono un ruolo chiave in questi processi. Possono influenzare il rischio di cancro e il decorso della malattia.

Secondo Julian Gutekunst, che è il primo autore della pubblicazione, la domanda chiave a cui trovare risposta è “quale impatto abbiano i fattori ambientali sull’epigenetica e sulla regolazione genetica”.

Questi risultati possono ampliare le nostre conoscenze sui processi dei tumori e aprire prospettive nuove per il loro trattamento.

Va detto anche che questi animali sono una specie invasiva che da oltre 20 ha invaso fiumi e laghi in tutto il mondo, distruggendo l’equilibrio degli ecosistemi e mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune specie.

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Francesca Mancuso

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