Gamberi al sapor di droghe e pesticidi. Che le acque di mari e fiumi siano gravemente inquinante è ormai certo ma un nuovo studio ha rivelato che nella fauna che popola i fiumi inglesi è presente addirittura cocaina
Gamberi al sapor di droghe e pesticidi. Che le acque di mari e fiumi siano gravemente inquinante è ormai certo ma un nuovo studio ha rivelato che nella fauna che popola i fiumi inglesi è presente addirittura cocaina.
Per la prima volta, i ricercatori del King’s College di Londra, in collaborazione coi colleghi dell’Università del Suffolk, hanno trovato una vasta gamma di sostanze chimiche, tra cui droghe illecite e pesticidi nella fauna fluviale del Regno Unito e in particolare nei gamberi di fiume.
Per la ricerca, gli scienziati hanno esaminato l’esposizione del gambero d’acqua dolce (Gammarus pulex) a diversi microinquinanti. È emerso che negli animali erano presenti addirittura cocaina, farmaci e pesticidi.
E’ ormai accertato che alcune medicine possono finire nei fiumi dopo l’uso. Si tratta di migliaia di sostanze chimiche potenzialmente capaci di causare danni ambientali.
Il team ha raccolto campioni da cinque aree di raccolta e da 15 siti diversi nella contea di Suffolk. Sorprendentemente, la cocaina è stata trovata in tutti i campioni testati e anche altre sostanze illecite come la ketamina, i pesticidi e i farmaci erano diffusi nei gamberetti esaminati.
Il dott. Thomas Miller del King’s College di Londra, autore principale, ha spiegato:
“Sebbene le concentrazioni fossero basse, siamo stati in grado di identificare composti che potrebbero essere preoccupanti per l’ambiente e che potrebbero rappresentare un rischio per la fauna selvatica. Abbiamo scoperto che i composti più frequentemente rilevati erano droghe illecite, tra cui cocaina e ketamina e un pesticida vietato, il fenuron”.
Rispetto ad altre forme di inquinamento, questa è meno visibile e nota al pubblico rispetto ad esempio alla presenza di rifiuti in plastica, ma non per questo è meno pericolosa, come ha spiegato anche il prof. Nic Bury dell’Università del Suffolk secondo cui l’impatto dell’inquinamento chimico “invisibile” sulla salute della fauna selvatica ha bisogno di maggiore attenzione sia nel Regno Unito che nel resto del mondo.
Non solo nei fiumi. Secondo gli autori della ricerca, la presenza regolare di droghe nella fauna selvatica è stata davvero sorprendente visto che non riguarda aree urbane come Londra, ma bacini più piccoli e più rurali.
Chissà cosa si trova nei fiumi che attraversano le grandi città…
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Francesca Mancuso