Fukushima: scimmie e cinghiali sacrificati per mappare i livelli di radioattività nei pressi della centrale nucleare

Orrore a Fukushima. Scimmie e cinghiali verranno inviati nelle aree contaminate dalla radioattività per mappare la zona colpita dal disastro nucleare

Fukushima. Laddove l’uomo non può arrivare, saranno mandati gli animali. Una notizia del genere sembra incredibile, ma è reale. Per verificare i livelli di radioattività nell’area colpita dal disastro nucleare della centrale di Daiichi, verranno sacrificate scimmie e cinghiali, utilizzati alla stregua di vere e proprie cave.

La brillante idea del governo nipponico è stata resa nota da Le Parisien, secondo cui dopo aver lottato per mesi per stabilizzare il reattore di Fukushima, le autorità stanno cercando di pianificare un colossale progetto: ripulire i terreni contaminati. Ben venga.

Ma per farlo avranno bisogno di una mappa dettagliata delle aree avvelenate. Come fare se l’uomo non può avvicinarsi? Ancora una volta, a farne le spese saranno gli animali, ed in particolare scimmie e cinghiali, sui quali verrebbero montati GPS, contatori e dosimetri.

L’utilizzo di questi animali selvatici ci permetterà di creare una mappa accurata dei livelli di radiazione nel cuore delle foreste che coprono il 71% della prefettura di Fukushima e talvolta sono difficili da raggiungere” ha spiegato il vicepresidente della Università nipponica,Takayuki Takahashi.

Equipaggiati di braccialetti elettronici, i primati sono già stati inviati lo scorso ottobre nei pressi della zona, presso la città di Minamisoma, ma la strumentazione non può essere più recuperata così come i dati. Per questo è stata predisposta una nuova missione suicida, questa volta con scimmie e cinghiali, per ripetere l’esperimento a marzo. L’uso di queste “cavie” completerà le misurazioni della radioattività effettuate dagli elicotteri e dagli aerei sulle aree contaminate, diventate ormai terra di nessuno.

I liquidatori di Fukushima saranno dunque animali, impiegati, secondo gli esperti giapponesi per salvare le foreste dalla contaminazione nucleare. Sacrificandoli, gli scienziati sperano di conoscere il livello di esposizione degli animali e l’impatto delle radiazioni sulla fauna selvatica che vive nei pressi dell’impianto. Ma soprattutto sperano di determinare “il movimento della radioattività” nelle foreste che potrebbero già essere state “altamente contaminate“. Intanto in questi giorni, alcuni giornalisti con tute e maschere protettive sono stati introdotti all’interno della centrale di Fukushima.

A Fukushima, le aree forestali sono le principali fonti di legno, acqua e cibo” ha detto Takahashi. “La contaminazione da cesio delle foreste rischia così di danneggiare l’agricoltura, la pesca e le zone residenziali anche nelle vicinanze”.

Siamo assolutamente certi che qualunque misura volta alla decontaminazione e alla bonifica dell’area colpita dal disastro nucleare sia urgente, ma perché sacrificare gli animali? Le tecnologie umane, di cui il Giappone si fa spesso apripista, davvero non riescono a sostituire gli esseri viventi?

Francesca Mancuso

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