Farfalle mutanti, che porteranno con loro i segni di uno dei più temibili disastri nucleari, quello di Fukushima. A 18 mesi da quel tremendo 11 marzo 2011, la conta dei danni all'ambiente e ai suoi abitanti non è finita
Farfalle mutanti, che porteranno con loro i segni di uno dei più temibili disastri nucleari, quello di Fukushima. A 18 mesi da quel tremendo 11 marzo 2011, la conta dei danni all’ambiente e ai suoi abitanti non è finita.
Un team di ricercatori della Ryukyu University di Okinawa, in Giappone, ha scoperto che la mutazione ereditaria di una specie di farfalle è una diretta conseguenza della contaminazione nucleare avvenuta nella centrale di Fukushima all’indomani del terremoto e dello tsunami.
Dopo aver trascorso un po ‘di tempo alla ricerca di eventuali mutazioni subite dalle specie presenti, gli scienziati hanno notato che la farfalla Zizeeria maha, originaria dell’Asia, presentava disturbi come affaticamento agli occhi, riduzione nella dimensione delle ali e malformazioni nelle antenne e nelle zampe.
Nel maggio del 2011, i ricercatori hanno iniziato a raccogliere farfalle in prossimità della centrale di Fukushima, salvando un totale di 144 insetti ancora sotto forma di lava, particolarmente importanti perché le farfalle sono particolarmente sensibili alle variazioni dell’ecosistema. E mentre nei primi stadi di sviluppo gli insetti apparvero ‘normali’, poco dopo nelle generazioni successive furono notati cambiamenti significativi, specialmente nelle ali, che mutavano per colore, forma e dimensioni.
Inizialmente, almeno 12 farfalle su 100 presentavano le ali molto più piccole. Tuttavia, nella seconda generazione questa percentuale è aumentata fino al 18,3% mentre nel 33,5% dei casi sono state trovate tutte le alterazioni. Di male in peggio. Ciò significa non solo che questa specie di farfalla è stata irrimediabilmente danneggiata ma che queste mutazioni sono ereditarie, e sono già state tramandate alla prole.
E in quanto a brutte notizie, non è ancora finita. Secondo Joji Otaki, scienziato specializzato nello studio delle farfalle, questa specie è considerata una delle più resistenti alle radiazioni nucleari. Terribile presagio…
Lo studio è stato pubblicato su Nature.
Francesca Mancuso