Lungo poco più di un mignolo, un uccello preistorico vissuto circa 127 milioni di anni fa. Non c'erano solo i grandi dinosauri a popolare la nostra terra in epoche remote. Un team di ricerca dell'Università di Manchester ha scoperto i resti fossili di un pulcino appartenente a un gruppo di uccelli preistorici chiamato Enantiornithes
Lungo poco più di un mignolo, un uccello preistorico vissuto circa 127 milioni di anni fa. Non c’erano solo i grandi dinosauri a popolare la nostra terra in epoche remote. Un team di ricerca dell’Università di Manchester ha scoperto i resti fossili di un pulcino appartenente a un gruppo di uccelli chiamati Enantiornithes.
Non solo enormi creature ma anche animali ben più piccoli, come questo uccellino appena scoperto. Alto meno di cinque centimetri e con un peso di 8,5 grammi, più o meno quanto uno scarafaggio, potrebbe fornire agli scienziati nuove informazioni sul’evoluzione dei volatili e su come vivevano “accanto” ai dinosauri milioni di anni fa.
Ciò che rende la scoperta particolarmente speciale è che i paleontologi ne hanno recuperato quasi tutto lo scheletro e che l’uccello è morto poco dopo il suo schiudersi, dandoci un’idea della struttura ossea ancora in via di sviluppo della piccola creatura.
Essendo uno dei fossili di uccelli più piccoli mai recuperati dall’era mesozoica (250-65 milioni di anni fa), i ricercatori hanno utilizzato una tecnica speciale chiamata microtomografia di sincrotrone per mappare la struttura ossea in modo dettagliato.
Hanno poi riportato queste scansioni in modelli 3D. È emerso che lo sterno dell’uccello (osso pettorale) era ancora fatto cartilagine, quindi l’animale non era ancora in grado di volare. L’uccello era anche senza piume.
Non si sa ancora se questi tipi di uccelli rimanessero nel loro nido o fossero in grado di girovagare autonomamente mentre crescevano.
I collegamenti tra dinosauri e uccelli tempo sono di enorme interesse per i ricercatori, anche perché il più piccolo di questi uccelli è riuscito a sopravvivere al famigerato meteorite e a contribuire a ripopolare il mondo in un’era post-dinosauri.
“È incredibile rendersi conto di quante delle caratteristiche che vediamo tra gli uccelli vivi erano già sviluppate più di 100 milioni di anni fa”, spiega uno dei membri del team, Luis Chiappe.
Questo è il motivo per cui gli uccelli di oggi sono un vero e proprio legame evolutivo con l’età preistorica e questa piccola creatura potrebbe essere un tassello importante.
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Francesca Mancuso