Scoperto il più antico fossile di mollusco, ha oltre 500 milioni di anni ed è il “nonno” di tutti i cefalopodi

Nella penisola di Avalon, un team di studiosi tedeschi ha trovato dei fossili di un mollusco cefalopode risalenti a circa 522 milioni di anni fa.

Una nuova scoperta fatta in Canada potrebbe riscrivere la storia dei cefalopodi, classe di molluschi da cui discendono polpi, seppie e calamari che vivono oggi nei nostri mari. Nella penisola di Avalon, un team di studiosi tedeschi ha trovato dei fossili risalenti a circa 522 milioni di anni fa, ben 30 milioni di anni prima rispetto a quello che era considerato finora il fossile più antico, ribattezzato Plectronoceras cambria. Secondo gli esperti, infatti, i fossili rinvenuti precedentemente appartenevano al tardo Cambriano.

“Se dovessero essere effettivamente cefalopodi, dovremmo retrodatare l’origine dei cefalopodi all’inizio del periodo Cambriano” ha chiarito la dottoressa Anne Hildenbrand dell’Università di Heidelberg, che ha condotto le ricerche insieme al ricercatore Gregor Austermann “Ciò significherebbe che i cefalopodi sono emersi proprio all’inizio dell’evoluzione degli organismi multicellulari durante l’esplosione del Cambriano”.

I fossili di cefalopodi scoperti in Canada sono davvero minuscoli: uno misura 1,4 centimetri in altezza. Ma c’era da aspettarselo secondo gli esperti. L’antichissima creatura ritrovata presentava un guscio a forma di cono che era suddiviso in varie camere, collegate dal tubo muscolare detto sifone. E secondo gli esperti, si tratterebbe di un lontano parente del nautilus. 

fossile-cefalopode

@Communications Biology

“Questa scoperta è straordinaria” ha annunciato Gregor Austermann. “Negli ambienti scientifici si sospettava da tempo che l’evoluzione di questi organismi altamente sviluppati fosse iniziata molto prima di quanto si pensasse fino a quel momento. Ma mancavano prove fossili a sostegno di questa teoria “.

E i proprio i fossili ritrovati sulla penisola di Avalon sarebbe la prova che da tempo aspettavano gli studiosi e che svelerà nuovi interessanti dettagli su queste straordinarie creature che popolavano gli Oceani milioni di anni fa. 

Fonte: Università di Heidelberg/Communications Biology

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