Era lì da quasi 100 anni ma classificato come “formica comune”, invece era l’iconico predatore “formica dell’esercito”: rimasto intrappolato nell’ambra e così conservato, l’esemplare è stato identificato da un gruppo di ricerca del New Jersey Institute of Technology (Usa) e svela altri lignaggi finora sconosciuti
La formica dell’esercito era presente in Europa prima della sua estinzione, avvenuta circa 50 milioni di anni fa. Un gruppo di ricerca del New Jersey Institute of Technology (Usa) ne ha identificato un esemplare nell’ambra che era già conservato da quasi 100 anni presso Museum of Comparative Zoology dell’Università di Harvard, ma classificato come “formica comune”. Una scoperta che apre le porte ad altri lignaggi finora sconosciuti.
Il fossile ha una lunghezza di circa 3 millimetri ed è ormai riconosciuto come “formica dell’esercito”, un predatore che era in grado di caccia persino i vertebrati (oltre a poter fare vere e proprie razzie di insetti) fino consumare oltre 500.000 prede al giorno. E tutto senza occhi, solo comunicando tramite messaggi chimici.
Il museo ospita centinaia di cassetti pieni di fossili di insetti – spiega Christine Sosiak, prima autrice della ricerca – ma mi è capitato di imbattermi in un minuscolo esemplare etichettato come un tipo comune di formica mentre raccoglievo dati per un altro progetto. Una volta che ho messo la formica sotto il microscopio, ho subito capito che l’etichetta era imprecisa… ho pensato, questo è qualcosa di veramente diverso
L’ambra in cui è rimasto intrappolato l’esemplare, infatti, sembra essere stata ritrovata prima degli anni ’30 del ‘900, quindi apprendere ora che conteneva una rara formica dell’esercito è abbastanza sorprendente, anzi una scoperta sensazionale.
Tra l’altro questo ritrovamento dimostra che queste formiche vagavano per l’Europa. Le formiche dell’esercito, infatti, esistono ancora, attualmente presenti in Africa e nell’Asia meridionale, e sono chiamate scientificamente Dorylus. Ma tra tutte queste (circa 270 specie) non c’è traccia di questa estinta.
Con questo fossile ora fuori dall’oscurità, abbiamo guadagnato un raro oblò paleontologico nella storia di questi unici predatori
commenta Phillip Barden, che ha guidato il lavoro
E non ci sono dubbi che si tratti proprio di una formica dell’esercito, in particolare di un esemplare di D. perseus: i testi sono stati condotti infatti tramite sofisticate analisi a razzi X e TAC del fossile stesso, che non lasciano spazio a diverse interpretazioni.
Sappiamo anche che la formica era un’operaia: infatti è appunto cieca e con mandibola appuntita. Le regine infatti sono diverse e, a differenza di altri lignaggi di formiche, prive di ali, e in grado di deporre milioni di uova al giorno, con le loro colonie nomadi che occupano nidi temporanei a volte coinvolgendo milioni di formiche che coprono anche 100 m.
All’epoca in cui si è formato il fossile, l’Europa era più calda e umida di quanto non sia oggi – spiega ancora Barden – e questo potrebbe aver fornito un habitat ideale per le antiche formiche dell’esercito- Tuttavia, l’Europa ha subito diversi cicli di raffreddamento per decine di milioni di anni dall’Eocene, rendendo le zone poi inospitali per queste specie che si erano adattate ai tropici
Le analisi del team hanno inoltre rivelato che la formica possedeva una ghiandola antibiotica allargata, tipicamente presente in altre formiche dell’esercito necessaria a sostenere la vita sottoterra, suggerendo che la stirpe europea da tempo perduta fosse analogamente adatta alla vita sotterranea.
Questa è stata una scoperta incredibilmente fortunata – commenta su questo Sosiak – Poiché questa formica era probabilmente sotterranea come la maggior parte delle formiche dell’esercito oggi, era molto meno probabile che entrasse in contatto con la resina degli alberi che forma tali fossili. Abbiamo una finestra molto piccola sulla storia della vita sul nostro pianeta e fossili insoliti come questo forniscono nuove informazioni
Per ora, il fossile appena identificato si unisce a sole otto specie fossili all’interno della sottofamiglia di formiche a cui appartengono le formiche dell’esercito, chiamate Dorylinae e D. perseus rimarrà depositato presso il museo per studi futuri.
Il lavoro è stato pubblicato su Biology Letters.
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Fonti: New Jersey Institute of Technology / Biology Letters
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