Per combattere l'invasione di pitoni birmani, predatori che stanno minacciando la fauna autoctona della Florida, un'azienda di accessori di lusso (che vanta un'anima sostenibile) ha pensato di contribuire alla loro eradicazione, utilizzando la pelle dei rettili per realizzare borse molto costose
In Florida i pitoni birmani sono ormai da anni fuori controllo e stanno provocando numerosi danni all’ecosistema locale e alle specie autoctone. Nelle foreste tropicali delle Everglades, riserva naturale protetta, se ne contano oltre 150mila esemplari. Questi abili predatori sono divenuti i principali di nemici di specie fra cui conigli di palude, ratti e cervi dalla coda bianca.
Da tempo le autorità della Florida seguono una strategia per contrastare la presenza di questa specie invasiva, importata dall’uomo dal Sud-Est asiatico a partire dagli anni Ottanta, per proteggere la fauna locale. Nel corso degli ultimi 20 anni sono state tentate diverse vie, fra cui l’applicazione di localizzatori elettronici sugli esemplari maschi – durante il periodo di accoppiamento – per individuare le femmine e ucciderle e l’addestramento di cani da usare per stanarli. Inoltre, la Florida Fish and Wildlife Commission (FWC) organizza una sfida annuale della durata di 10 giorni, che si conclude con un premio di di $ 10.000 per il cacciatore che riesce a catturare il maggior numero di pitoni.
Tutto questo, però, finora è stato vano. Così per contribuire a risolvere il problema Piper & Skye, un noto marchio di accessori di New York (che usava già la pelle di Arapaima gigante), ha iniziato a cacciare i pitoni al fine di impiegare la loro pelle per realizzare borse.
Qualcuno potrebbe storcere il naso all’idea, ma l’azienda sostiene di essere leader nel settore del lusso responsabile e di agire nel rispetto dell’ambiente, come si legge anche sul suo sito.
I pitoni nelle Everglades sono un problema colossale, bisogna raccogliere così tante risorse, così tanta energia e così tanti interessi per cercare di affrontarlo – spiega ai microfoni del Guardian Aarav Chavda, co-fondatore della linea che prende il nome Inversa Leathers – È un processo lungo, che richiede anni per portarlo avanti e sviluppare strumenti migliori. Ma la cosa davvero grandiosa di ciò è il fatto di avere consumatori molto interessati al problema.
Secondo l’azienda, in questo modo i consumatori diventano più sensibili alla sfida rappresentata da specie invasive e pericolose per la biodiversità, come appunto i pitoni birmani che vanno abbattuti per una “giusta causa”.
Le borse in pelle di serpente possono essere acquistate attraverso il sito di Piper and Skye; sono disponibili in due colorazioni: blu cobalto e nero. Per quanto riguarda i prezzi, si aggirano agli 800 euro per accessorio. Voi le comprereste…?
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Piper & Skye
Leggi anche: