Per San Giovanni il Comune di Torino ha organizzato un ricco programma con fuochi d'artificio a conclusione, anche se contro il regolamento valido su tutto il territorio cittadino per tutelare il benessere animale. Le associazioni animaliste vogliono sapere il perché non si festeggi in altro modo, promuovendo azioni per contrastare botti e spettacoli pirotecnici
San Giovanni si avvicina e l’amministrazione comunale di Torino intende festeggiare il suo santo patrono con 3 giorni di eventi e appuntamenti culturali, ma anche tradizionali fuochi d’artificio, un incubo per cani, gatti e altri animali.
La città ha infatti organizzato uno spettacolo pirotecnico in piazza Vittorio Veneto per sabato 24 giugno con il quale concluderà i festeggiamenti in grande. Fuochi a basso impatto ambientale, precisa il Comune di Torino, ma che saranno comunque accompagnati da petardi, botte e altri divertimenti di cui si sarebbe potuto e dovuto fare a meno perché in contraddizione con le disposizioni normative.
A denunciarlo è il Tavolo Animali & Ambiente, collettivo costituito dalle principali organizzazioni animaliste del Paese, che si è rivolto al primo cittadino e agli assessori della giunta per ricordare il regolamento vigente sul territorio cittadino torinese.
Fuochi d’artificio e qualunque altra manifestazione affine vanno contro il Regolamento n. 320 per la tutela ed il benessere degli animai presenti in città che, al comma 23 dell’art.9, stabilisce il divieto assoluto del loro uso sull’intero territorio. Si configura anche un possibile maltrattamento e/o un comportamento comunque lesivo per gli animali in caso di violazione di questo.
Il Tavolo Animali & Ambiente ha corredato anche una attenta analisi degli effetti dei fuochi artificiali e simili eventi sugli animali redatta dal medico veterinario Enrico Moriconi, già Garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte.
Per gli animali, domestici o selvatici che siano, ma anche per gli abitanti più fragili, i fuochi d’artificio sono una minaccia potenzialmente letale. Moltissimi animali muoiono di crepacuore, per la paura delle improvvise esplosioni.
Il rumore dei botti li spaventa terribilmente, disorientandoli e spingendoli a trovare vie di fuga cruciali. Per via della migliore percezione uditiva, gli effetti sugli animali e sul loro comportamento sono tremendi, generando altissimi livelli di stress. Botti ravvicinati possono poi ferire le specie domestiche e selvatiche, uccidendole. Una strage nota, di cui ogni capodanno si contano le vittime.
Per questo la coalizione animalista puntava a festeggiare il giorno di San Giovanni in una maniera più rispettosa di anziani, bambini e animali e promuovere contemporaneamente “mirate attività di prevenzione e di contrasto all’uso di artifici pirotecnici rumorosi”.
Così è stato fatto a Monza dove, proprio come già avvenuto per i festeggiamenti di capodanno con il divieto di botti e fuochi pirotecnici, la festa di San Giovanni si concluderà “senza il botto”. E a Torino invece?
È stata forse deliberata una deroga al divieto di cui al comma 23 dell’art. 9 del sopra richiamato Regolamento n. 320? Se sì, con quali motivazioni?”
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Fonte: Tavolo Animali & Ambiente/Facebook
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