Sardegna, Oristano: un fenicottero con le zampe bloccate da un groviglio di lenze è stato liberato, ma purtroppo non ce l'ha fatta
Lenze da pesca abbandonate e aggrovigliate attorno alle zampe di una femmina di fenicottero, questo è quanto viene segnalato il 6 febbraio ai volontari dell’associazione LIPU, la Lega Italiana Protezione Uccelli, che per circa 10 giorni ha provato a catturare l’animale per portarlo in una clinica veterinaria, ma sebbene ci sia riuscita questo non è bastato a salvare la vita dell’animale.
Questi tristi avvistamenti non sono nuovi ai membri dell’associazione che, con anni e anni di esperienza alle spalle, hanno monitorato il povero fenicottero e tentato in tutti i modi di bloccarlo e di liberarlo da quel groviglio, ma man mano che i giorni passavano la situazione diventava sempre più critica per via del peggiorarsi delle condizioni di salute dell’animale.
Il 16 febbraio una volontaria LIPU ha recuperato il fenicottero stremato e immobile e portato con urgenza alla Clinica Veterinaria Duemari della dottoressa Monica Pais, l’amatissima veterinaria sarda conosciuta un po’ ovunque per aver salvato il cane Palla.
Il povero sign. Fenu non ce l’ha fatta . Già da ieri notte si era nuovamente abbattuto .. ora vola ancora più in alto dei suoi simili .
Posted by Clinica Veterinaria Duemari on Thursday, February 17, 2022
Nonostante i primi segnali che lasciavano ben sperare di poter salvare il fenicottero che è stato soprannominato dallo staff Sign, Fenu, l’animale è morto il giorno seguente.
La LIPU, dopo questa vicenda, ha pubblicato un lungo post per riassumere la storia del fenicottero e far capire con questa quanto lenze, reti ed altri strumenti abbandonati dall’uomo in natura siano letali per gli animali, provocando ogni anno la morte di piccoli mammiferi, tartarughe, pesci e uccelli. Nonostante le continue segnalazioni alle forze dell’ordine l’associazione continua a ritrovare e a salvare animali intrappolati nei fili di nylon, come sperava fino all’ultimo di fare con il Sign. Fenu e di riportarlo libero nella laguna di Oristano.
Fenicottero impigliato in una lenza. Recupero a Marceddì, febbraio 2022
UN ALTRO FENICOTTERO MUORE A CAUSA DELLE LENZE ABBANDONATE. I VOLONTARI LIPU DOPO GIORNI DI TENTATIVI SONO RIUSCITI A RECUPERARLO, MA PURTROPPO ORMAI ERA TROPPO TARDI. Vi piacciono i fenicotteri? Allora vi chiediamo qualche minuto di pazienza per leggere le seguenti righe. I fenicotteri sono il simbolo delle zone umide di Oristano, piacciono a tutti, li troviamo su magliette, cartoline, internet, perfino nelle insegne di bar e pizzerie. Ma spesso muoiono banalmente per un invisibile filo di nylon usato per la pesca. Negli ultimi anni abbiamo recuperato varie volte fenicotteri intrappolati da lenze abbandonate. Purtroppo, non sempre con successo. E così è accaduto anche stavolta. Tutto inizia una decina di giorni fa, per la precisione il 6 febbraio. Ci viene segnalata a Marceddì una femmina di fenicottero con una lenza aggrovigliata dalle zampe fino ad arrivare al collo, impedendole probabilmente di alimentarsi. Una nostra volontaria lo ha seguito e monitorato per giorni, comunicando giornalmente ogni variazione. Una mattina le condizioni sembravano essere nettamente peggiorate, il collo appare ingrossato: decidiamo di intervenire, come abbiamo fatto tante altre volte. Si pensa di entrare nelle acque basse della laguna e di arrivare nuotando a pelo d’acqua col supporto della barca del giovane pescatore Fabio. Ci organizziamo per la sera del nove. E’ una serata piuttosto fredda. Marco e Gabriele jr. si preparano per entrare in acqua mentre Andreina, Franco e Gabriele sr. garantiscono il supporto sulla riva. Il recupero presenta da subito notevoli difficoltà. Marco e Gabriele restano immersi in acqua per oltre mezz’ora schermati dalla barca. Il fenicottero si invola cento metri più avanti. Si tenta ancora più volte ma ormai sono le 19:00 e la fatica e il freddo si fanno sentire. Valutiamo altri tentativi di recupero, poi comunichiamo telefonicamente col veterinario Paolo Briguglio che ci consiglia di aspettare un momento di maggiore debolezza del fenicottero che ne renda possibile il salvataggio. Ci guardiamo negli occhi, ci sentiamo stanchi e impotenti. La frustrazione di lasciare il fenicottero intrappolato da quel groviglio di nylon è molto grande, ma per ora aspettiamo. Emerenziana, la nostra volontaria, continua a monitorarlo nei giorni successivi tenendoci sempre aggiornati.La mattina del giorno 16, ormai una decina di giorni dopo i primi avvistamenti, lo trova immobile nel fango e lo recupera portandolo immediatamente alla clinica veterinaria dove il fenicottero muore il giorno dopo. Nonostante anni e anni di esperienze di recuperi, non sempre andati a buon fine, questa vicenda ci ha profondamente segnati: non ci abitueremo mai alle terribili conseguenze di comportamenti umani sconsiderati. L’abbandono (a volte inconsapevole) di reti e lenze, talvolta con ami, provocano spesso la morte di uccelli e altri animali selvatici, come piccoli mammiferi o tartarughe marine. Ecco perché abbiamo voluto raccontarvi questa storia: non per qualche “mi piace” o per intrattenervi, ma per denunciare ancora una volta il fenomeno – come abbiamo fatto decine di volte solo negli ultimi anni – e per condividere con voi la frustrazione che proviamo. I fenicotteri sono un simbolo, ma con la loro bellezza ed eleganza – che li rende molto fotogenici e adatti ad essere usati appunto su gadget di ogni tipo o nelle pubblicità – rischiano di distrarre dalla realtà. E la realtà è che l'essere umano continua ad avere un impatto dannoso su ecosistemi preziosi, uccidendo con la sua sola presenza decine centinaia migliaia di altri esseri viventi. La salvaguardia di questi ambienti significa evitare la morte inutile non solo dei fenicotteri, ma di molti altri animali. Noi, come Lipu Oristano, abbiamo provveduto a segnalare il fenomeno dell’abbandono di lenze e altri strumenti simili alla Capitaneria di Porto, al Corpo Forestale e ai sindaci. Continuiamo a denunciare questo tipo di avvenimenti in tutti i modi possibili, ma le cose non sembrano cambiare. A distanza di dieci giorni dal primo avvistamento avevamo sperato di riportare il “nostro” fenicottero in laguna, dove un gruppo di una ventina di esemplari sembrava aspettasse il suo ritorno. Così non è stato.Nelle immagini del video una sintesi del recupero.Ringraziamo tutti i nostri volontari Lipu che per giorni sono stati impegnati nel monitoraggio e nel recupero del fenicottero, immergendosi al buio nelle fredde acque della laguna, sottraendo tempo al lavoro e alla famiglia per pura passione. E si ringraziano anche i veterinari per aver provato a curare l'animale, ormai troppo compromesso.P.S.Non c'è bisogno di fare mi piace a questo post. Al massimo, se volete, condividete questa piccola storia, parlatene con amici e amiche, e pensate anche a questo quando vedete quelle belle immagini dei fenicotteri al tramonto. Ma soprattutto non abbandonate lenze o qualsiasi altro materiale che possa intrappolare i fenicotteri e altri animali condannandoli a una morte stupida e inutile.
Posted by Lipu Oristano on Thursday, February 17, 2022
I fenicotteri rosa sono infatti un simbolo di Oristano da proteggere, giungono nelle paludi sarde ad inizio giugno dopo una lunga migrazione ed in queste zone nidificano, colorando le spiagge di rosa. Qui però non trovano solo un clima ed un ambiente accogliente, ma a volte anche la morte.
Fonte: LIPU Oristano
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Leggi anche: