Sembrava il paradiso degli animali e invece, a quanto pare, era un inferno. O almeno è questo quello che emerge dalla denuncia di Vita da Cani onlus e rete dei santuari, in merito al sequestro per maltrattamento presso “la fattoria delle coccole”
Sembrava il paradiso degli animali e invece, a quanto pare, era un inferno. O almeno è questo quello che emerge dalla denuncia di Vita da Cani onlus e rete dei santuari, in merito al sequestro per maltrattamento presso “la fattoria delle coccole”.
Anche noi eravamo rimasti ammaliati dalla filosofia del santuario, tanto da dedicargli un articolo . Gli animali ci erano sembrati sani e felici. Ma forse era solo uno specchietto per allodole, perché al di fuori della struttura principale, gli animali assegnati al santuario sarebbero stati tenuti in condizioni pessime.
Per ora la struttura non commenta sui social il sequestro. In attesa di capire come siano andate davvero le cose, i fatti dicono che 19 suini della Fattoria delle Coccole sono stati trovati in condizioni gravissime e affidati in custodia giudiziaria a Vitadacani, associazione coinvolta nel sopralluogo dalla forestale.
“La promessa, che un rifugio dovrebbe fare ai propri ospiti nel momento in cui vengono accolti, ancora una volta, non è stata rispettata dall’associazione di Appiano Gentile. Ma questo purtroppo, dopo oggi e dopo il sequestro dello scorso agosto, sempre per maltrattamento, di cinghiali e maiali vietnamiti, pare un modus operandi”, scrive Vita da Cani, che parla di una situazione davvero preoccupante, con animali stipati in stalle e affidati agli stessi allevatori.
Questa la situazione: animali magri come fantasmi, in evidente stato di denutrizione, disidratazione e sofferenza, senza possibilità di ricovero. Presenza di fango imbibito d’acqua che rende quasi impossibile la possibilità di recarsi agli abbeveratoi fatiscenti e igienicamente inadeguati. Senza contenitori per il cibo né tracce di cibo, da cui si evince che gli animali vengono alimentati saltuariamente.
“Per quanto riguarda le condizioni cliniche è ancora evidente il gravissimo stato di denutrizione, cosa che in previsione del prossimo abbassamento delle temperature potrebbero causare malattie da raffreddamento con possibile comparsa di morte improvvisa”, si legge nello stralcio della relazione che ha portato al sequestro.
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COSA POSSIAMO FARE?
“Invitiamo chi sta sostenendo animali a distanza a verificare se sono tra quelli sotto sequestro e dove si trovino. E tutti a non portare più animali in quel posto”, aggiunge Vita da Cani.
“Invitiamo chiunque decida di sostenere un santuario di visitarlo e verificare come vengono tenuti gli animali. Tutti. Non solo i pochi testimonial esposti al pubblico e mostrati alle visite”, conclude Rete dei Santuari, ribadendo il rifugio in questione non fa parte della sua rete.
Redazione greenMe.it