Eurispes 2013: Italiani odiano caccia e vivisezione. Aumentano i vegetariani e vegani

Italia sempre più animalista. Neanche in tempi di crisi, infatti, gli italiani rinunciano ad avere tra le mura domestiche un animale con cui condividere il tempo quotidiano. Sarà forse per questo che cresce anche il rifiuto per la caccia e la vivisezione e il numero degli italiani che fanno la scelta di diventare vegetariani (4,9%) o vegani (1,1%). Sono queste alcune delle indicazioni che emergono dal Rapporto Italia 2013 dell'Eurispes.

Italia sempre più amanti degli animali. Neanche in tempi di crisi, infatti, gli italiani rinunciano ad avere tra le mura domestiche un animale con cui condividere il tempo quotidiano. Sarà forse per questo che cresce anche il rifiuto per la caccia e la vivisezione e il numero degli italiani che fanno la scelta di diventare vegetariani (4,9%) o vegani (1,1%). Sono queste alcune delle indicazioni che emergono dal Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes.

L’indagine, con le sue 1.000 pagine, costituita come di consueto attorno a sei dicotomie (dubbio/certezza; finanza/economia; dentro/fuori; realtà/rappresentazione; vecchiezza/giovinezza; crescita/sviluppo), ci racconta di un Paese in cui “l’amore e il rispetto per gli animali sono sempre più profondi e radicati“, commenta l’Ente Nazionale Protezione Animali. E il fenomeno è in continua e costante crescita.

Caccia. Ma andiamo con ordine, partendo dal “no alla caccia”, che, espresso già nel documento del 2012, è volontà della stragrande maggioranza dei nostri connazionali: otto italiani su dieci (80,1%) vorrebbero che i cacciatori appendessero le loro doppiette al chiodo, risparmiando così la vita di milioni di animali ed evitando di mettere in pericolo la pubblica incolumità. Diminuisce, in parallelo, l’opinione favorevole degli italiani sulla caccia (dal 21,4% del 2012 al 19,9% del 2013)

Vivisezione. Cresce anche il numero di quanti vorrebbero porre fine alla sperimentazione su altri esseri senzienti: l’87,3% degli italiani, l’1% in più rispetto all’86,3% del 2012, rifiuta questa pratica crudele e inutile, dimostrando ancora una volta la particolare sensibilità e il rispetto nei confronti degli animali.

Vegetariani e vegani. Nel nostro Paese aumenta anche il peso dei “Veg” (vegetariani e vegani), la cui percentuale, nel giro di un solo anno, ha conosciuto un aumento di ben due punti, “pur essendo un segmento minore rispetto al 94% che persegue l’alimentazione completa“, dice l’Eurispes. Sono soprattutto le donne ad essere disposte a praticare questo stile di vita, in virtù di una più spiccata sensibilità per gli animali (il 66,7% vs 30,8% degli uomini), mentre gli uomini scelgono di essere vegetariani o vegani per il benessere fisico e della salute (42,3% vs 28,2% delle donne).

Animali domestici. Più della metà delle famiglie, inoltre, ha in casa uno o più animali, un dato in netta crescita rispetto al 2012, con una percentuale che passa dal 41,7% dello scorso anno all’attuale 55,3%, (+13,6). Confrontando i risultati della rilevazione dello scorso anno, scopriamo che sono aumentati di 3,5 punti percentuale gli italiani che hanno in casa un animale, passando dal 29,8% dello scorso anno al 33,3% del 2013. L’aumento risulta ancora più consistente, quasi il doppio rispetto al 2012, se si considera il caso di chi ha più di un animale all’interno del proprio nucleo familiare, passando dall’11,9% dell’anno appena trascorso al 22% del 2013, con una differenza di 10,1 punti percentuale.

Cani e gatti i più amati. L’animale più diffuso nelle case degli italiani è, infatti, il migliore amico dell’uomo, il cane, presente nelle dimore del 55,6% degli italiani, seguito al secondo posto dal gatto (49,7%). Neanche in tempi di crisi gli italiani rinuncerebbero a curare e coccolare i loro Pet. Il 46,7% di chi possiede un animale riesce a sopperire ai bisogni dei compagni pelosi con meno di 30 euro al mese. Quasi un terzo del campione (il 32,7%) spende invece per il sostentamento dei propri animali domestici da 30 a 50 euro al mese e il 13,6% da 51 a 100 euro. Il 4,9% li coccola e li accudisce al meglio, viziandoli anche un po’, spendendo da 101 a 200 euro al mese, mentre solo lo 0,7% affronta una spesa che varia da 201 a 300 euro mensili e l’1,4% destina più di 300 euro delle proprie risorse economiche al proprio beniamino.

In materia di animali, dunque, gli italiani hanno le idee molto chiare. Il Parlamento che uscirà dalle urne del prossimo febbraio – conclude l’Enpa – non potrà non tenerne conto; dovrà invece impegnarsi a tradurre in provvedimenti concreti tale volontà. Cosa che nella precedente legislatura, pensiamo ad esempio alla sperimentazione sugli animali, non è sempre avvenuta“.

Roberta Ragni

QUI la sintesi del rapporto 2013

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