Il Consiglio Ue ha approvato e promosso la nascita di un'etichettatura Ue per garantire il benessere animale
Il Consiglio europeo ha approvato l’idea di proporre un’etichetta per il benessere degli animali comune a tutta l’Ue. Via libera dunque alla creazione di uno standard comunitario con l’obiettivo di aumentare il benessere degli animali all’interno degli allevamenti ma anche di permettere ai consumatori di fare scelte più consapevoli.
Gli allevamenti intensivi sono dei veri e propri lager per gli animali e purtroppo, più di una volta, investigazioni di diverse associazioni animaliste hanno mostrato le crudeltà che si svolgono al loro interno.
È da tempo ormai che si parla, in diversi paesi, di creare un’etichetta per il benessere animale in grado di certificare che la carne è stata prodotta con standard più o meno elevati e, possibilmente, con il minor grado di crudeltà nei confronti degli animali. Un modo per premiare gli allevatori più virtuosi e soprattutto permettere una maggiore scelta ai consumatori che, grazie all’etichetta, potrebbero optare più facilmente per della carne con standard più elevati anche riguardo al benessere animale.
Nel nostro paese, ad esempio, CIWF Italia e Legambiente hanno lanciato la proposta di una nuova etichettatura per la carne di maiale dove è specificato il metodo di allevamento e che si sofferma a valutare diversi parametri: densità di allevamento, arricchimenti ambientali, uso delle gabbie, modalità di castrazione, svezzamento e accesso all’aperto.
Adesso, raggiungere l’obiettivo di un’etichettatura di questo genere, già perseguito stato per stato, è diventato un po’ più facile grazie all’approvazione del Consiglio Ue del documento dal titolo “Conclusioni su un’etichetta per il benessere degli animali a livello dell’Ue“. Questo invita la Commissione europea a presentare una proposta di etichetta per il benessere degli animali a livello comunitario, per gli alimenti prodotti secondo standard di benessere degli animali superiori a quelli dell’attuale legislazione Ue.
Julia Klöckner, ministro federale tedesco dell’alimentazione e dell’agricoltura e presidente di turno del Consiglio ha dichiarato:
“Un’etichetta comune dell’UE sul benessere degli animali aumenterebbe la credibilità e la trasparenza nei nostri mercati e consentirebbe ai consumatori di compiere scelte più informate. Aiuterebbe anche a premiare i produttori che rispettano tali standard”.
Il ministro tedesco ci ha tenuto a sottolineare che il Consiglio ha sostenuto la richiesta dei consumatori di poter riconoscere facilmente gli alimenti prodotti secondo standard più rigorosi riguardo al benessere degli animali. Testimonianza importante di quanto possiamo fare come consumatori.
Nel documento approvato si parla dello:
“sviluppo di un sistema di etichettatura trasparente a più livelli che consenta sufficienti incentivi ai produttori per migliorare il benessere degli animali”
E si chiede di tenere conto di criteri specifici, ad esempio lo sviluppo di misure pertinenti, quantificabili e verificabili, armonizzate a livello comunitario.
Viene poi sottolineata la necessità di andare oltre gli attuali requisiti legali dell’UE in materia di benessere degli animali, per includere gradualmente nell’etichetta tutte le specie di bestiame, coprendone l’intera vita (anche trasporto e macellazione) e garantendo un’interazione fluida con le etichette esistenti.
Si spinge anche per la creazione di un logo UE standardizzato e facilmente comprensibile.
Potrebbe essere proposta un’etichetta simile a quella già esistente in Francia, dove in verde scuro è riportato il massimo livello di benessere animale mentre in fondo, con rosso scuro, è segnalato lo standard minimo Ue.
Tuttavia, parlando davanti ai ministri, il commissario europeo per l’agricoltura Janusz Wojciechowski ha specificato che il sistema di etichettatura per il benessere degli animali che l’Ue intende proporre sarà solo volontario.
Una buona notizia, solo a metà quindi. E se c’è chi ha accolto con soddisfazione la decisione del Consiglio c’è anche chi ha criticato l’incapacità dei ministri di specificare requisiti chiari per l’etichetta:
“Per essere efficace, l’etichetta proposta deve essere obbligatoria e informare i consumatori su tutte le condizioni in cui vengono realizzati i prodotti animali. Un’etichetta debole per il benessere degli animali può indurre i produttori a compiere uno sforzo simbolico per gli animali d’allevamento” ha avvertito Olga Kikou, capo della compassione in World Farming EU.
Ha aggiunto poi che un’etichetta mal definita può fuorviare i consumatori.
L’Italia ha accolto con soddisfazione la proposta dell’etichetta Ue sul benessere animale. La ministra Teresa Bellanova ha commentato la notizia in un post su Facebook definendo l’idea “una grande opportunità”.
Proprio la ministra Bellanova, insieme al ministro Speranza, avevano proposto l’anno scorso una certificazione volontaria nazionale sul benessere animale che aveva però fatto molto discutere le associazioni animaliste che la consideravano ingannevole per i consumatori.
Per avere la nuova etichetta Ue ci sarà ancora da aspettare. Uno studio per la realizzazione è atteso per il 2021 ma solo nel 2022, probabilmente, si avrà una proposta concreta.
Fonti: European Council / Euractiv
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