Elezioni europee 2024, quanto le lobby dei cacciatori potranno influenzare il voto?

In che modo e in che misura il mondo della caccia e delle armi possono influenzare il voto degli elettori alle prossime europee e le attività del Parlamento europeo?

Lobby della caccia, ma anche lobby delle armi: la loro influenza in Europa è stata fortissima nella Legislatura che sta per concludersi. Ma in che misura, ora, a pochi giorni dalle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno, saranno in grado di influenzare ancora il voto dei cittadini del nostro e degli altri 26 Stati membri?

Se da un lato molti schieramenti fanno un’enorme fatica a porre l’accento sulle urgenze dettate dalla crisi climatica, dall’altro tra vari temi di confronto in questa accesa campagna elettorale, quelli dell’ambiente e della natura sono almeno stati posti sul banco in misura maggiore rispetto al passato.

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Ma sulla questione degli animali selvatici, il contrasto è assai più evidente: su questo punto, si scontrano la logica della convivenza e della prevenzione con quella degli abbattimenti, come testimonia la recente proposta di declassare lo status di protezione del lupo per autorizzarne l’uccisione.

Secondo il reportCaccia e politica: come il mondo venatorio influenza le scelte europee e le nostre vite” del WWF, le lobby delle armi e dei cacciatori sono tra le più ascoltate e già nella legislatura europea che si è appena conclusa diversi parlamentari di riferimento del mondo della caccia e delle armi hanno influenzato, anche sensibilmente, le decisioni dell’Europarlamento.

Il rapporto

L’analisi del WWF si sviluppa a partire dalle richieste di cacciatori e armieri avanzate nel corso della campagna elettorale per le europee del 2019, per poi verificare come gli eletti hanno agito durante il mandato parlamentare.

In vista delle elezioni del Parlamento europeom la FACE, la Federazione per la caccia, ha redatto un proprio Manifesto elettorale per difendere gli interessi dei suoi sostenitori raggruppati in 37 associazioni venatorie nazionali e che vuole garantire una rappresentanza adeguata degli interessi dei cacciatori nella campagna elettorale per le elezioni e poi nel nuovo Europarlamento. In Italia le associazioni riunite nella Cabina di regia del mondo venatorio si sono impegnate a promuovere il Manifesto elettorale FACE incoraggiando i candidati e i partiti politici di ogni orientamento a sottoscriverlo e sostenerlo.

La campagna elettorale di tutti gli schieramenti politici si è infatti sin dall’inizio focalizzata sulle questioni ambientali. I partiti conservatori italiani, in particolare, hanno apertamente dichiarato l’intenzione di contrastare la politica ambientale che le istituzioni europee hanno promosso nel corso degli ultimi anni, parlando di “falso ambientalismo” e “ideologia green”.

manifesta caccia ue

Proprio sul tema della caccia si è avuta una vera e propria competizione tra alcuni esponenti politici, anche di primo piano, finalizzata ad ottenere il supporto del mondo venatorio.

Nella corsa ad accaparrarsi il consenso degli elettori cacciatori, alcuni candidati hanno rappresentato la loro vicinanza a questo mondo in maniera tanto esplicita da portare addirittura gli stessi cacciatori a chiedere di tenere un basso profilo.

La stessa “cabina di regia del mondo venatorio”, come accaduto in occasione della precedente tornata elettorale, è intervenuta per “chiedere impegni precisi e fatti concreti” ai candidati, partendo dal presupposto che “l’80% delle norme e dei regolamenti che colpiscono i cacciatori oggi arrivano da Bruxelles. Ciò include le leggi che riguardano quali specie di uccelli possono essere cacciati, quando e dove ed il tipo di arma da fuoco e munizione da usare”.

QUI il report completo.

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