Ieri Sabrina, l'elefantessa dello zoo di Napoli, è morta dopo decenni di prigionia, reclusa in uno spazio privo totalmente di vegetazione e con un esiguo acquitrino. Nata nel 1958 e giunta nella struttura nel 1986, ci ha lasciati all'età di 56 anni. Ma la sua non è mai stata vera vita.
Ieri Sabrina, l’elefantessa dello zoo di Napoli, è morta dopo decenni di prigionia, reclusa in uno spazio privo totalmente di vegetazione e con un esiguo acquitrino. Nata nel 1958 e giunta nella struttura nel 1986, ci ha lasciati all’età di 56 anni. Ma la sua non è mai stata vera vita.
Sabrina ha vissuto da sola, nonostante sia ben noto che gli elefanti sono animali sociali. Non ha mai avuto modo di ripararsi dagli sguardi dei visitatori, da cui la separava una specie di recinzione fatta di punte acuminate. Anzi, è stato documentato a più riprese che di giorno le si negava l’accesso al piccolo rifugio, così che potesse essere sempre esposta al pubblico, in perenne violazione della norma in vigore.
Fatto grave, che la LAV denuncia da anni, è che lo Zoo, nonostante il tentativo di pulizie e rilancio dei mesi scorsi, non è ancora uno zoo autorizzato secondo legge dal Ministero dell’Ambiente e che, quindi, opera al di fuori della legge in vigore.
L’associazione ora ha chiesto alla Procura della Repubblica di Napoli di disporre un’autopsia indipendente che accerti le cause e le eventuali responsabilità della morte, di conoscere a quali terapie era sottoposta e quali sono stati i veterinari coinvolti, al fine di verificare che sia stato fatto tutto il possibile per salvarla, ma soprattutto per verificare se la morte è dipesa dalle condizioni in cui era detenuta.
L’animale aveva dato sintomi di grave malessere che avevano portato all’intervento dei medici del Dipartimento Veterinario. Ma non c’è stato nulla da fare.
“Questa notizia ci ha colpito profondamente. Abbiamo chiesto un’autopsia indipendente che accerti le cause della morte e, come e più di prima, vogliamo giustizia e la chiusura dello zoo di Napoli. Vi aspettiamo tutti il 30 Novembre per far sentire le nostre voci al grido di #fuorituttidallozoo“, conclude la Lav.
Perché, aggiungiamo noi, strutture come gli zoo non dovrebbero mai più esistere.
Roberta Ragni
Photo Credit: Zoo di Napoli
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