Prova a pensare cosa faresti tu se fossi costretto a vivere per sempre in una gabbia. A nulla sono serviti slogan come questo, urlati pacificamente al megafono, dai tanti attivisti animalisti che hanno presidiato tutte le domeniche, l’entrata del Circo Lidia Togni attendato a Reggio Calabria dal 24 settembre al 12 ottobre. Nei giorni scorsi è morto, infatti, l’unico elefante circense, un pachiderma di 54 anni che greenMe.it era riuscito a fotografare prima del decesso.
Prova a pensare cosa faresti tu se fossi costretto a vivere per sempre in una gabbia. A nulla sono serviti slogan come questo, urlati pacificamente al megafono, dai tanti attivisti animalisti che hanno presidiato tutte le domeniche, l’entrata del Circo Lidia Togni attendato a Reggio Calabria dal 24 settembre al 12 ottobre. Nei giorni scorsi è morto, infatti, l’unico elefante circense, un pachiderma di 54 anni che greenMe.it era riuscito a fotografare prima del decesso.
L’episodio ha portato con sé inevitabili polemiche e mentre LAV, Lega del cane e Greenpeace chiedono al sindaco reggino, Giuseppe Falcomatà di disporre i dovuti accertamenti per verificare se all’elefante sia stata fatta l’autopsia, al fine di capire le cause del decesso, la città dello Stretto si divide tra favorevoli e contrari al circo con animali.
Diversi i commenti postati su Facebook nella pagina del presidio organizzato da ReggioVeg creata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze degli animali nei circhi, dagli stessi attivisti che oggi si chiedono se questa morte poteva essere evitata, quale fosse lo stato di salute del pachiderma e se fosse ancora capace di sopportare il continuo stress di spostamenti in gabbie molto ristrette.
Interrogativi che probabilmente non troveranno una risposta, d’altronde inutile negarlo, gli spettacoli circensi reggini tutte le domeniche erano affollatissimi e i sostenitori della famiglia Togni altrettanto. Dimostrazione ne sono questi post.
All’obiezione che gli animali hanno il diritto di nascere e morire liberi arriva l’invito a visitare il circo e a chiacchierare con i circensi, un mondo fatto di persone che lavorano, con un forte senso del dovere, rispetto per la famiglia e per gli animali. Tutti punti condivisibili secondo noi, tranne l’ultimo, chi ama gli animali non può volere che si esibiscano su una zampa, perché la sofferenza non ci fa affatto divertire.
In Italia non esiste nessuna limitazione all’uso di animali negli spettacoli circensi mentre, nel resto del mondo 23 paesi, tra cui 9 dell’Unione europea hanno già posto il divieto.
Le immagini che vi abbiamo mostrato parlano da sole, non sappiamo come e perché il pachiderma sia morto, magari è stato un decesso naturale ma, vivere in una gabbia o aspettare il proprio turno di esibizione nell’asfalto tra camper e cavi elettrici, di certo non gli ha regalato un’esistenza senza sofferenze.
Dominella Trunfio
Photo credit: greenMe.it
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