Dalle analisi condotte sui resti rinvenuti a ottobre nei pressi di Bresimo emerge che è l'orso MJ5, che mesi prima aveva aggredito un uomo in Val di Rabbi. In un solo anno in Trentino sono morti ben 8 orsi (considerando anche MJ5)
MJ5 aveva attaccato un escursionista a marzo 2023, poi, dopo una serie vicissitudini (intenzione di catturarlo, di ucciderlo, di salvarlo…), il TAR di Trento sospese le ordinanze di uccisione, sia per JJ4 che per MJ5, rinviando il caso alla Corte di Giustizia europea. Ma, nonostante la vittoria, la preoccupazione per la possibilità di catturare MJ5 non si è in realtà mai affievolita, tanto che la LAV chiese a dicembre un intervento per avviare una nuova fase basata sulla convivenza pacifica con gli orsi.
In tutto questo, in ottobre alla già lunga lista di orsi morti in Trentino nel 2023 si aggiunsero altri 2 esemplari, rinvenuti nei Comuni di Bresimo e Ronzone. E oggi il triste epilogo: è di MJ5 quella carcassa di orso rinvenuta a Bresimo. Lo rende noto la Provincia di Trento, che ha ricevuto dalla Fondazione Mach i risultati delle analisi condotte sui resti del plantigrado.
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Si rimane ora in attesa del responso dell’Istituto zooprofilattico delle Tre Venezie per conoscere le cause del decesso, ma intanto l’identificazione della carcassa fa venire meno la vicenda giudiziaria.
M62, F36 e ora MJ5. Tutti gli orsi che il presidente della Provincia Autonoma di Trento aveva in un modo o nell’altro condannato a morte sono effettivamente deceduti – dicono dalla LAV. Sono morti in circostanze che non possono essere considerate né misteriose né fortuite.
Secondo l’Ente Nazionale Protezione Animali, infatti, dietro questi decessi, numerosi e ravvicinati nel tempo, non può che esserci un disegno preciso: eliminare gli orsi del Trentino. D’altro canto lo stesso presidente della PAT nei giorni scorsi ha annunciato la presentazione di un disegno di legge regionale per autorizzare il Trentino a massacrare otto orsi l’anno.
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Come già fatto nel caso di M62 e di F36, anche per MJ5 ENPA sta presentando alla Procura della Repubblica di Trento una denuncia per uccisione di animali di specie protetta, ipotizzando un atto di bracconaggio, per individuare eventuali responsabili per la morte di MJ5, qualora fosse accertato la natura dolosa del decesso. Oltre alla magistratura, infine, l’associazione animalista chiama in causa, con una lettera a Bruxelles, anche la Commissione europea, in considerazione del fatto che i plantigradi godono di un regime di protezione rafforzato, accordato loro dalla direttiva Habitat.
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