Due tartarughe Caretta caretta tornano a nuotare libere a largo di Rimini

Rilasciate in mare due tartarughe marine Caretta caretta catturate accidentalmente da un peschereccio a inizio dicembre. I due esemplari, entrambe femmine, verranno seguite grazie a dei trasmettitori satellitari. Questa una delle azioni mirate alla conservazione delle tartarughe marine

Erano finite accidentalmente nelle reti da strascico di alcuni pescatori a inizio mese e ora hanno riottenuto la libertà, tornando a nuotare in mare aperto. Due esemplari adulti femmina di Caretta caretta sono state rilasciate mercoledì 28 dicembre a largo di Rimini.

Esmeralda ed Esperanza, questi i loro nomi, erano state monitorate dai veterinari del Centro di Recupero
Tartarughe Marine, struttura gestita dalla Fondazione Cetacea di Riccione. Dopo esami e controlli di routine, gli esperti hanno deciso di liberarle prima che le temperature delle nostre acque divenissero più fredde.

Le due Caretta caretta sono state dotate di trasmettitori satellitari per seguirne le rotte migratorie. Già a fine novembre altre due tartarughe, Alba e Anastasia, era stato rimesse in libertà. Per mezzo dei satellitari, i veterinari sono rimasti aggiornati sui loro spostamenti. Alba e Anastasia si trovano ora rispettivamente in Croazia e in Grecia.

Quanto a Esmeralda ed Esperanza nessuna sa ancora su quale strada si incammineranno a nuoto nel Mediterraneo, ma gli esperti sono curiosi di scoprirlo. Grazie a questi trasmettitori satellitari finanziati dal progetto europeo Life
Medturtles, i veterinari e gli altri addetti di tutti i centri di recupero sperano di “migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni di tartarughe marine in UE e nei territori confinanti”, come recita il progetto stesso.

Nel corso del Life Medturtles, Fondazione Cetacea ha mostrato anche strumenti da pesca, come il TED Turtle Excluder Device, che se adottati da quanti più pescherecci potrebbero quasi azzerare i devastanti impatti legati alla cattura accidentale delle tartarughe marine.

Secondo i dati risalenti al 2019, solamente nel Mediterraneo ogni anno perdono la vita 10.000 tartarughe Caretta caretta. Le principali minacce per questa specie sono rappresentate dalle reti dei pescatori nelle quali rimangono imprigionate, dagli ami, lenze e rifiuti plastici di ogni genere che ingeriscono. (Leggi anche: La vita delle tartarughe marine del Mediterraneo è diventata un inferno: l’80% delle Caretta caretta ha ingerito plastica)

Fonte: Fondazione Cetacea

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