Niente stop allo sfruttamento di animali nei circhi in Italia: rinviata di un anno (per la quarta volta!) la legge che mette al bando gli spettacoli crudeli e anacronistici, finanziati dai nostri soldi
Gli attivisti e la stragrande maggioranza degli italiani ci hanno sperato fino all’ultimo, ma neanche per quest’anno verrà messa la parola “fine” allo sfruttamento degli animali nei circhi. L’agonia continua. Si allungano, infatti, di altri 12 mesi, i tempi per l’emanazione del decreto attuativo del Codice dello Spettacolo, che prevede il “graduale superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”.
Inizialmente, la scadenza era stata fissata al 18 agosto 2024, ma il Governo è riuscito ad ottenere in via definitiva dal Parlamento non qualche settimana o mese in più, ma addirittura un altro anno. La legge è stata rinviata per la quarta volta. Il motivo di questo ennesimo slittamento? Innanzitutto la necessità di definire meglio le modifiche ai contratti e alle retribuzioni dei lavoratori circensi, ma questo rinvio si traduce in un prolungamento delle sofferenze per circa 2000 esseri viventi, fra cui leoni, tigri, elefanti e scimmie, sottoposti a stress ed umiliazioni e costretti ad esibirsi in ridicoli show.
Non si tratta solo di uno slittamento burocratico – dichiara Eleonora Panella, responsabile Area animali esotici LAV – Questa posticipazione ritarda quello che avrebbe potuto essere un cambiamento storico per il nostro Paese e un passo doveroso nei confronti degli animali, con ricadute negative sulla vita dei 2000 animali che ancora ogni giorno sono costretti a esibirsi in Italia, tra maltrattamenti e crudeltà.
L’elemento paradossale è che questi circhi che sfruttano animali ricevono ogni anno milioni di euro provenienti dalle tasse che versano i cittadini:
Le richieste dei cittadini e degli scienziati restano inascoltate
I motivi per abolire i circhi con animali sono numerosi e confermati dalla scienza. Non a caso decine di Paesi in tutto il mondo, dalla Grecia alla Colombia, hanno compiuto questo passo di civiltà.
Esistono motivazioni etiche ben solide per cui gli spettacoli dovrebbero svolgersi solo fra i fili degli acrobati e fra artisti umani retribuiti e consenzienti. – sottolinea la LAV – E ci sono evidenti ragioni di natura psico-somatica, che riguardano gli animali, che non possono e non devono essere trascurate: fra tutti la frequenza e la natura del trasporto degli animali nel circo, la mancanza di ambienti termoregolati e arricchiti adatti alla specie, specie che in natura non vivrebbero mai vicine costrette alla convivenza, la mancanza o scarsità di cure veterinarie specializzate e di screening dei patogeni e le procedure di mutilazione per rimozione di artigli, denti o ghiandole.
Eppure gli italiani hanno le idee chiare sugli spettacoli che sfruttano animali. Come confermato da un sondaggio pubblicato da Doxa lo scorso ottobre 2023 e commissionato dalla LAV, il 76% è completamente contrario all’uso di animali negli spettacoli circensi e simili.
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Fonte: LAV/Senato
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