Scoperti in Uzbekistan i resti di una specie di teropode finora sconosciuta, identificata attraverso i resti della mascella
Scoperti in Uzbekistan i resti di una specie di teropode carcharodontosauride finora sconosciuta, identificata attraverso i resti della mascella
I carcarodontosauridi sono un gruppo di dinosauri teropodi di stazza medio-grande, che hanno popolato la parte meridionale del supercontinente Gondwana (nelle zone attualmente comprese fra Egitto, Marocco, Niger e Nordafrica) dal tardo Giurassico fino alla fine del periodo Cretaceo. Erano caratterizzati da un peso corporeo che si aggirava attorno alle 6 tonnellate, con zampe tozze e massicce, e annoveravano fra le loro file sia carnivori che erbivori. La loro scomparsa sarebbe dovuta all’emergere di un nuovo e più potente gruppo di dinosauri provenienti da nord, che ha occupato progressivamente il loro territorio: i tirannosauroidi.
Alla famiglia dei carcarodontosauridi appartiene la specie appena classificata dagli archeologi come Ulughbegsaurus uzbekistanensis, i cui resti – in particolare, l’ossatura della mascella sinistra – sono stati ritrovati nel corso di uno scavo. Questa specie avrebbe popolato la Terra nella Tarda Era Cretacea (fra i 92 e i 90 milioni di anni fa). La massiccia mascella è stata scoperta all’interno di una formazione geologica nel cuore del deserto Kyzyl Kum dell’Uzbekistan.
Studiando il reperto, gli archeologi hanno constatato che la dentatura era più lunga di quella di un tirannosauro, almeno del 20% (fra il secondo e l’ottavo alveolo dentale c’è uno spazio di circa 23 cm). Questo vuol dire che l’esemplare di questa specie misurava approssimativamente 7 metri in lunghezza totale e pesava più di una tonnellata. Possiamo ipotizzare che si trattasse del più importante predatore della regione e che convivesse con dromaeosauridi e tirannosauridi – più piccoli per dimensioni ma altrettanto pericolosi.
Questa scoperta riempie un grave vuoto nella storia dei dinosauri preistorici, dimostrando che i carcarodontosauridi esano diffusi in tutto il supercontinente, dall’Europa all’Asia; inoltre lo studio del fossile appena scoperto potrebbe rivelare importanti dettagli sulla scomparsa di questi enormi predatori alla fine del Cetaceo.
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Fonte: The Royal Society Publishing
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