Si chiamava Diesel ed era un pastore belga malinois di sette anni: “lavorava” per la polizia francese ed è morta all'alba di oggi durante la lunga operazione anti-terrorismo condotta dal RAID, un’unità speciale delle forze dell'ordine transalpine, a Saint Denis, alla periferia nord di Parigi.
Si chiamava Diesel ed era un pastore belga malinois di sette anni: “lavorava” per la polizia francese ed è morta all’alba di oggi durante la lunga operazione anti-terrorismo condotta dal RAID, un’unità speciale delle forze dell’ordine transalpine, a Saint Denis, alla periferia nord di Parigi.
Le unità speciali RAID (Recherche Assistance Intervention Dissuasion) hanno sempre utilizzato cani poliziotto, addestrandoli per intervenire in situazioni particolarmente critiche, quali la ricerca di esplosivo e di persone e la liberazione di ostaggi.
La notizia della morte di Diesel, diffusa dall’account twitter della stessa Polizia, che ha voluto così rendere omaggio al coraggioso animale, è rimbalzata sul social con gli hashtag #jesuisDiesel, #jesuischien e #jesuisunchien, divenuti rapidamente trending topic.
[INFO] Diesel, malinois de 7 ans, chienne d'assaut du #RAID a été tuée par les terroristes dans l'opération en cours #SaintDenis
— Police Nationale (@PoliceNationale) 18 novembre 2015
[INFO] Diesel, malinois de 7 ans, chienne d'assaut du #RAID a été tuée par les terroristes dans l'opération en cours #SaintDenis
— Police Nationale (@PoliceNationale) 18 novembre 2015
La celebrazione della coraggiosa cagnolina ha anche innescato un acceso dibattito tra gli utenti di Twitter, generando una più ampia riflessione sulla piega che gli eventi drammatici degli ultimi giorni stanno prendendo sui social, con manifestazioni di solidarietà spesso condensate in hashtag superficiali, che rischiano di banalizzare anche le tragedie.
Non è ancora chiara la dinamica dell’operazione che ha portato alla morte di Diesel, iniziata all’alba, intorno alle 4, e conclusasi alle 11.30 di questa mattina: quello che si sa è che le unità speciali della polizia si trovavano a Saint-Denis alla ricerca di persone collegate agli attentati dello scorso 13 novembre, che nelle vicinanze si sono uditi numerosissimi colpi di arma da fuoco e ben sette esplosioni e che il bilancio finale parla di sei feriti tra le forze dell’ordine, di due terroristi morti, un uomo e una donna, e di sette arresti.
Non è chiaro se tra le persone morte o arrestate ci siano anche Salah Abdeslam, ricercato da domenica, e Abdel-Hamid Abuoud, considerato la mente degli attentati: per il momento, le autorità francesi mantengono uno stretto riserbo sull’identità di quanti sono stati coinvolti nell’operazione.
Secondo alcune ricostruzioni che circolano in rete e che sono ancora da confermare, intorno alle cinque di questa mattina Diesel sarebbe stata mandata in avanscoperta in un appartamento, per fiutare l’eventuale presenza di esplosivo. A questo punto, una donna si sarebbe fatta saltare in aria per non farsi catturare, uccidendo la cagnolina ma non facendo altre vittime tra i poliziotti: è quindi molto probabile che proprio il sacrificio di Diesel abbia salvato i suoi colleghi umani dall’esplosione.
Non è la prima volta che un cane poliziotto perde la vita in un’operazione anti-terrorismo: era già accaduto lo scorso marzo a Tunisi, quando Akil, un pastore tedesco di un anno e mezzo era stato ucciso nel corso del blitz per liberare le persone tenute in ostaggio al museo del Bardo. In quell’occasione, il suo corpo senza vita era stato portato fuori dal museo tunisino su una barella, tra gli applausi commossi dei presenti.
La storia di Diesel mostra come il vortice di violenza, orrore e follia degli ultimi giorni non risparmi davvero nessuno. Forse sarebbe il caso di chiedersi se è davvero necessario coinvolgere anche gli animali nelle nostre guerre.
Nei video che seguono, alcune immagini confuse girate all’alba di oggi nella zona di Saint-Denis.
Lisa Vagnozzi
Photo Credits
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