Una madre che non riesce a rassegnarsi alla morte del suo cucciolo e che fa di tutto per cercare di sostenere e trasportare il suo corpo ormai senza vita: la scena, filmata a due miglia dal porto di Ostia lo scorso 17 luglio, vede protagonisti un delfino adulto e quello che resta del suo piccolo e mostra il dolore di una mamma cetaceo in tutta la sua profonda e commovente umanità.
Una madre che non riesce a rassegnarsi alla morte del suo cucciolo e che fa di tutto per cercare di sostenere e trasportare il suo corpo ormai senza vita: la scena, filmata a due miglia dal porto di Ostia lo scorso 17 luglio, vede protagonisti un delfino adulto e quello che resta del suo piccolo e mostra il dolore di una mamma cetaceo in tutta la sua profonda e commovente umanità.
È stato il team dei ricercatori dell’organizzazione no profit Oceanomare Delphis Onlus, impegnato nel progetto ‘Delfini Capitolini’, a osservare e riprendere l’esemplare adulto di delfino mentre ‘accudiva’ un piccolo già in stato di decomposizione, tentando, ripetutamente e disperatamente, di tenerne a galla il corpo.
“In assenza di informazioni specifiche supponiamo che l’individuo adulto sia la madre.” – scrivono i ricercatori in una nota postata su You Tube – “Nelle vicinanze della coppia madre-piccolo era presente anche un altro individuo, che mostrava un comportamento di accompagnamento e supporto. Il comportamento di sostegno e trasporto di un piccolo morto, chiamato in inglese ‘Carrying dead calf’, è stato descritto per la prima volta da Aristotele 24 secoli fa e probabilmente è una conseguenza dell’intenso legame che esiste tra madre e piccolo: un legame così forte da rendere la madre incapace di lasciare il figlio nonostante l’evidenza della morte.”
Numerosi studi svolti in passato hanno mostrato come i delfini siano dotati di un elevato livello di intelligenza e siano capaci di comportamenti sociali analoghi a quelli umani. In particolare, nonostante il loro cervello sia completamente diverso dal nostro, i delfini provano dolore e “piangono” la morte dei propri simili, proprio come facciamo noi.
E il caso della sfortunata mamma delfino di Ostia, la cui commovente e disperata ostinazione ha rapidamente fatto il giro del mondo, rimbalzando sulle pagine web dei quotidiani e sui social media, ne è un’ulteriore conferma.
Lisa Vagnozzi
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