Il delfino 'comune', che non è affatto comune, è ricomparso nell’Adriatico: lo si riteneva estinto da molto tempo.
Il Delphinus delphis, o delfino comune, in realtà tanto comune non è. Lo era soltanto un tempo, prima di entrare a far parte della lista rossa degli animali a rischio di estinzione. Nell’Alto Adriatico è addirittura considerato estinto, perlomeno finora!
Una ricerca dell’Università di St. Andrews, pubblicata sulla rivista “Aquatic Conservation: Marine and Freshwater Ecosystems“, ne ha infatti dimostrato la presenza nel Golfo di Trieste, dov’è stato avvistato più volte.
Purtroppo a metà del XX secolo questo delfino era considerato dannoso per l’industria della pesca e per questo le persone venivano incoraggiate a ucciderlo in cambio di denaro. E negli anni ’70 si riscontrò una diminuzione notevole del numero di questi delfini, che vennero infatti dichiarati a rischio nelle acque italiane, come specifica IUCN:
“La valutazione della specie in acque italiane è Minacciata (EN) per una diminuzione continua del numero di individui maturi e per l’assenza di più di 250 individui maturi per le due sottopopolazioni (Isola di Ischia e Lampedusa).”
Negli ultimi 30 anni sono diventati sempre più rari e per questo si è pensato che nell’Alto Mar Adriatico fossero estinti.
Tuttavia questa ricerca dimostra che non è proprio così, ci sono stati 4 avvistamenti nell’arco di 4 anni. Non molti ma meglio di niente.
Tilen Genov, capo del gruppo di ricerca, ha dichiarato che comunque la specie continua a essere rara, e che le probabilità che ritorni a popolare il Mare Adriatico in modo consistente sono purtroppo basse. A meno che, nel frattempo, non arrivino nuove segnalazioni.
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