Delfini: alle Hawaii i turisti disturbano il loro sonno

Per questo un team di ricercatori ha realizzato una mappa delle baie dove essi possono letteralmente continuare a dormire sonni tranquilli

Anche i delfini hanno bisogno di riposo, soprattutto quelli delle Hawaii, che ogni giorno devono vedersela con schiere di turisti impegnati tra kayak e snorkeling nelle baie dove i mammiferi marini nuotano. La perdita di sonno nei simpatici animali ha però conseguenze poco salutari per loro. Ed è per questo che un team di ricercatori ha realizzato una mappa delle baie dove essi possono letteralmente continuare a dormire sonni tranquilli.

I delfini tursiopi che vivono nelle acque delle Hawaii hanno le loro sane abitudini: riposano nelle baie delle isole di giorno e di notte vanno alla ricerca di cibo spostandosi in mare aperto. Dopo aver studiato il loro comportamento, gli scienziati sono riusciti ad individuare 21 baie su 99, degli habitat ideali destinati esclusivamente al loro riposo e di conseguenza limitate all’accesso dei turisti. Solo 21 sono gli habitat idonei per i delfini assonnati. Il loro modello di mappatura ha preso in considerazione i fattori ambientali principali che rendono un baia ideale per il sonno dei delfini, come la sua profondità, la dimensione e la distanza dalle aree di foraggiamento.

Il sonno è essenziale per la maggior parte degli animali,” ha detto lo scienziato David W. Johnston, della Duke University. “Quando vengono privati del sonno, a poco a poco i delfini mostrano una diminuita capacità di elaborare le informazioni e di essere attenti agli stimoli ambientali. In gergo tecnico, ciò è definito ‘decremento di vigilanza’.

Tale disagio per loro si traduce nella difficoltà a trovare cibo, nell’evitare i predatori e nel comunicare con gli altri animali. Per questo sono state predisposte delle mappe speciali per contenere alcuni degli effetti negativi delle attività umane, senza negare ai turisti tutte le opportunità connesse agli incontri ravvicinati con i delfini.

In questo modo dovremmo essere in grado di ridurre al minimo gli effetti negativi sui delfini, senza pero’ limitare l’accesso ai delfini su tutta la costa, con un vantaggio reciproco, per i delfini e per il turismo”, ha spiegato Lesley Thorne, coautore dello studio.

Lo studio è stato pubblicato su PLoS ONE.

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