Parola d’ordine “eradicazione della specie”: è proprio questo il termine che compare nella delibera della Provincia di Como, firmata dal commissario Leo Carioni, che autorizza gli agenti del corpo di Polizia provinciale e alcune categorie di cacciatori a utilizzare il fucile per procedere all’abbattimento di tutti i daini, “sull’intero territorio provinciale a decorrere da oggi fino al 31 dicembre 2017”.
Parola d’ordine “eradicazione della specie”: è proprio questo il termine che compare nella delibera della Provincia di Como, firmata dal commissario Leo Carioni, che autorizza gli agenti del corpo di Polizia provinciale e alcune categorie di cacciatori a utilizzare il fucile per procedere all’abbattimento di tutti i daini, “sull’intero territorio provinciale a decorrere da oggi fino al 31 dicembre 2017”.
Secondo il rapporto del servizio faunistico provinciale, i daini si sarebbero diffusi “verosimilmente a causa di occasionali fughe da recinti privati“, danneggiando le produzioni agricole e costituendo un grave “pericolo nel contesto delle aree urbanizzate in relazione all’incidentalità automobilistica“. Per questo i daini, specie “alloctona e non vocazionale del territorio” deve scomparire, come spiega anche il Corriere di Como.
Ovviamente, sono in molti a pensarla diversamente: “come già avvenuto in altri casi e per altre specie analizzeremo tutti i documenti della questione e non esiteremo a rivolgerci al Tribunale per fermare la strage. Tra l’altro, l’obiettivo di cancellare completamente una specie da un territorio è contro-natura. E per i danni alle coltivazioni, se ci sono davvero, si può rimediare con reti e protezioni piuttosto che spianando i fucili”, ha commentato la Lega per l’abolizione della caccia.
E, soprattutto, quello che i documenti non dicono è che oltre all’abbattimento a colpi di fucile degli esemplari adulti, la stessa orribile sorte toccherà ai piccoli che nascono proprio in questa stagione. I casi, quindi, sono due: o saranno uccisi, o moriranno perché resteranno da soli. Proprio come sarebbe successo ai piccoli di volpe a Siena. Intanto, dalle pagine dei social network rimbalza l’invito a partecipare al mail bombing, scrivendo alla Provincia e ai media locali.
“Nell’oggetto siate generici, nel testo manifestate la vostra disapprovazione, chiedendo quali metodologie ecologiche e incruente, prioritarie per legge, sono state applicate, se non sia il caso di chiudere questi allevamenti, e manifestando la contrarietà a questa barbarie, facendo ovviamente riferimento al fatto che inviteremo a non visitare la provincia“, si legge nel post.
Ecco, allora, il blocco mail con gli indirizzi a cui inviare le mail di protesta:
massimo.spreafico@provincia.como.it; presidenza.apcomo@tin.it, infosegreteria@provincia.como.it infopresidenza@provincia.como.it, infoufficiogiunta@provincia.como.it, urp@provincia.como.it, matteo.accardi@provincia.como.it, infocaccia@provincia.como.it, marco.testa@provincia.como.it, infoambiente@provincia.como.it, franco.binaghi@provincia.como.it, infoterritorio@provincia.como.it, antonio.endrizzi@provincia.como.it. Alcuni giornali: redazione@laprovincia.it laprovincia@laprovincia.it, quicomostaff@gmail.com redazione.lecco@ilgiorno.net, giornale.como@giornaledicomo.it, redazione@corrierecomo.it, redazione@ciaocomo.it
Roberta Ragni
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