21 daini e i loro cuccioli rischiano di essere macellati a Novara

Sono destinati alla macellazione perché diventati un peso per il proprietario ma un'organizzazione no profit sta provando a salvarli

Sono destinati alla macellazione perché diventati un peso per il proprietario. Potevano essere già stati uccisi tutti, come era accaduto ad altri loro simili, ma per fortuna alcuni daini hanno trovato sulla loro strada i volontari del Rifugio Miletta, un’organizzazione no-profit con sede ad Agrate Conturbia (Novara) che si occupa di diritti degli animali e che gestisce l’omonimo santuario e un centro per il recupero della fauna selvatica. Ma la loro vita è appesa a un filo.

Era il 23 novembre quando i volontari sono stati contattati per fermare una carneficina di daini all’interno di una proprietà privata.

“Arrivati vediamo tre uomini, uno è armato, e a terra ci sono i corpi di 7 giovani daini con le gole tagliate. Più in là scorgiamo il resto del branco; i sopravvissuti si stringono gli uni agli altri, terrorizzati. Urliamo, gridiamo loro di fermarsi con tutta la rabbia che una simile scena può suscitare in persone empaticamente sane. Seguono momenti di concitazione, ma alla fine l’erede (i daini erano di proprietà dello zio) ferma il massacro spiegandoci che, volendo vendere la proprietà, doveva prima eliminare gli animali e questa era l’unica via possibile, avendo lo zio ottenuto l’autorizzazione alla loro detenzione come “allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare”” spiegano in un post su Facebook.

Così si offrono di ospitare i daini promettendo che il Rifugio Miletta si sarebbe fatto carico di tutte le spese per il loro trasferimento e che si sarebbe occupato di trovare la struttura adatta ad ospitarli.

L’uomo accetta l’offerta ma la burocrazia ha reso più difficile le sorti dei poveri animali.  La Provincia infatti nega questa possibilità spiegando che

“il Rifugio Miletta non ha l’autorizzazione come allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare”.

Ma c’è uno spiraglio. I volontari hanno il via libera a trovare una struttura autorizzata. Per i 21 daini superstiti, tutte mamme con le loro figlie, sembrava fatta ma il 3 gennaio arriva la batosta: il loro proprietario cambia idea e decide di destinare gli animali al macello.

Ma l’organizzazione non si è arresa e ha reso pubblica la vicenda sui social chiedendo all’erede di scegliere l’unica soluzione accettabile: non uccidere.

Oggi i daini sono ancora vivi ma la loro sorte è ancora incerta:

“Non ci basta che i daini vengano trasferiti in un altro allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare, in quanto anche lì verrebbero macellati. Vogliamo che vengano trasferiti in una struttura, autorizzata dalla Provincia come allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare, ma che dia garanzia del loro mantenimento fino alla loro morte naturale.
Il Rifugio Miletta ha individuato una persona privata che vorrebbe e potrebbe farsi carico dei 21 daini mettendo a disposizione un terreno di circa un ettaro e mezzo.
Non spegnamo i riflettori sulla vicenda, condividendo il video di denuncia  fino a quando non avremo la garanzia di aver salvato tutti gli animali”.

Ma poche ore fa sono giunte buone notizie. L’associazione ha effettuato un sopralluogo, insieme alla Provincia di Novara e ai servizi veterinari dell’ASL, presso la struttura individuata fin dall’inizio della vicenda per il trasferimento dei daini superstiti. Entrambe le autorità hanno dato parere favorevole al trasferimento degli animali.

“Ora manca soltanto la volontà dell’erede” prosegue l’organizzazione.

Speriamo che l’uomo dia il proprio benestare, risparmiando la vita ai poveri animali, che altrimenti verrebbero uccisi a sangue freddo.

Nel nostro piccolo possiamo sostenere l’organizzazione e far sì che della vicenda dei daini si parli il più possibile!

Fonti di riferimento: Rifugio Miletta

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