Era solo un cucciolo. La sua colpa è stata quella di essere nato in cattività. Uno zoo in Svizzera, il Dählhölzli di Berna, ha deciso di uccidere con un'iniezione mortale un piccolo orso bruno, vittima di bullismo da parte di suo padre, maschio dominante. La notiziaarriva dopo che lo Zoo di Copenhagen ha ucciso la giraffa Marius, sezionandola in pubblico e dandola in pasto ai leoni.
Era solo un cucciolo. La sua colpa è stata quella di essere nato in cattività. Uno zoo in Svizzera, il Dählhölzli di Berna, ha deciso di uccidere con un’iniezione mortale un piccolo orso bruno, vittima di bullismo da parte di suo padre, maschio dominante. La notiziaarriva dopo che lo Zoo di Copenhagen ha ucciso la giraffa Marius, sezionandola in pubblico e dandola in pasto ai leoni.
Il grande maschio si chiama Misha, pesa 360 kg e aveva già ucciso uno dei fratellini del piccolo, proprio davanti agli occhi dei visitatori. Probabilmente era geloso delle attenzioni che mamma orsa, Masha, stava dando ai suoi piccoli, almeno secondo quanto riferisce il personale dello zoo. Tutti e due gli adulti sono arrivati nel giardino zoologico nel 2009, dopo essere stati donati dall’allora presidente russo Dmitry Medvedev e da sua moglie.
Lo zoo spiega che dietro la terribile decisione c’era la volontà di risparmiare al cucciolo sopravvissuto ulteriori stress e sofferenze. Gli attivisti, ovviamente, sono da giorni sul piede di guerra. Hanno preso d’assalto la pagina Facebook della struttura e chiedono perché la mamma e i piccoli non siano stati separati dal maschio. Una domanda più che lecita, vista l’etologia degli orsi.
In natura, infatti, di solito dopo il parto le mamme si allontanano dal maschio, proprio per proteggere i cuccioli, che possono essere percepiti come rivali, rischiando la morte. Gli orsi sono animali solitari. Nonostante questo, lo zoo ha continuato a tenere gli animali. E assicura che una separazione avrebbe causato “disturbi comportamentali ” a causa del loro “legame estremamente forte”.
Sempre secondo la struttura, l’orso maschio stava diventando sempre più dominante e la madre cominciava a respingere il cucciolo superstite. Da qui è nata l’assurda scelta di ucciderlo. Una morte inutile e dolorosa di un cucciolo nato dietro le sbarre di una gabbia. RIP.
Roberta Ragni
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