Più di 800 pulcini di pinguino africano, animale in via di estinzione, sono stati salvati dalla morte per fame in Sud Africa. Sono stati curati e nutriti, dopo essere rimasti senza genitori, dai volontari del progetto Chick Bolstering Project, una partnership con il Southern African Foundation for the Conservation of Coastal Birds (SANCCOB). Erano sottopeso e in grave pericolo di morte.
Più di 800 pulcini di pinguino africano, animale in via di estinzione, sono stati salvati dalla morte per fame in Sud Africa. Sono stati curati e nutriti, dopo essere rimasti senza genitori, dai volontari del progetto Chick Bolstering Project, una partnership con il Southern African Foundation for the Conservation of Coastal Birds (SANCCOB). Erano sottopeso e in grave pericolo di morte.
Le colonie di pinguini africani , o pinguini del Capo, stanno diminuendo a un ritmo allarmante. La popolazione attuale è solo al 2,5% del suo livello di 80 anni fa. La pesca eccessiva e il movimento degli stock ittici lontano dalle colonie ha portato a una carenza di cibo. Nel 1956 c’erano circa 150.000 coppie nidificanti, ma l’anno scorso il numero è sceso ad appena 19.000 coppie – una perdita di quasi il 90% in mezzo secolo.
Per i pulcini, l’abbandono prima che raggiungano l’età del piumaggio è un pericolo reale, con il freddo che causa il problema maggiore per la loro sopravvivenza. La colpa è anche dei cambiamenti climatici, come avevamo siegato. Non solo indirettamente li sta privando del cibo, ma direttamente li fa anche perire sotto terribili temporali o eccezionali ondate di calore.
Il dottor Christoph Schqitzer, responsabile di ricerca della Bristol Zoological Society, spiega:
“Questo è un grande sforzo per conservare una specie in via di estinzione e ogni pulcino è di vitale importanza. Senza l’intervento delle organizzazioni per la conservazione questi pulcini sarebbero morti di fame. Il pinguino africano è in una spirale discendente a causa della mancanza di cibo vicino alle colonie di nidificazione, e c’è un rischio sostanziale che questa specie potrebbe definitivamente estinguersi”.
I pulcini salvati saranno ora sottoposti a un periodo di riabilitazione per un massimo di tre mesi, fino a raggiungere una condizione di salute ottimale e un peso corretto. Verranno poi rimessi in libertà.
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Roberta Ragni
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