L'Unione europea è il più grande consumatore mondiale di cosce di rana di specie catturate in natura, la maggior parte delle quali importate dall'Indonesia
La domanda sempre più crescente di cosce di rana sta aumentando il rischio di estinzione. Ogni anno, l’Unione Europea importa circa 4 mila tonnellate di cosce di rana. Una somma che equivale a circa 200 milioni di rane uccise in natura, in maniera non sostenibile e spesso trafficate illegalmente.
A dirlo è un gruppo di ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Conservation, che spiega come questa domanda incessante di cosce di rana stia aumentando il rischio di estinzioni di rane locali e regionali in paesi come Indonesia, Vietnam, Turchia e Albania, i principali paesi di origine per il mercato dell’UE.
Tra il 2011 e il 2020, l’UE ha importato 40.700 tonnellate di cosce di rana, pari a tra 814 milioni e 2 miliardi di rane. L’Indonesia rappresentava oltre il 70% di tale commercio. Ma non solo. L’Unione europea è il più grande importatore di cosce di rana provenienti da specie catturate in natura.
La biodiversità è sempre più a rischio. Questo tipo di commercio sta portando la riduzione della popolazione degli anfibi, già provata da pesticidi e perdita degli ecosistemi.
“Poiché le specie attualmente più importanti coinvolte nel commercio di cosce di rana non sono elencate nella CITES” – la convenzione internazionale sul commercio di animali selvatici – non esiste un database per documentare accuratamente i volumi, le specie e i paesi coinvolti nel commercio internazionale”, spiega l’autore principale Mark Auliya.
Precedenti ricerche fatte in Turchia suggeriscono comunque che lo sfuttamento delle rane sta aumentando drasticamente i rischi di estinzione a breve termine.
La coautrice Alice Hughes, spiega poi che “Non esiste una regolamentazione sulla biosicurezza, il che significa che cose come il ranavirus e il fungo chytrid possono riversarsi nei fiumi e potenzialmente infettare le popolazioni native, e questo è qualcosa che è stato completamente trascurato”.
“Gli europei potrebbero pensare che le loro cosce di rana siano completamente sostenibili e allevate”, ha aggiunto Hughes. “Quello che sappiamo è che includono sia individui d’allevamento che catturati in natura di una varietà di specie, molte non sono raccolte in modo sostenibile”.
Gli ambientalisti dall’altro lato chiedono che vengano intraprese azioni urgenti per ridurre questi potenziali impatti e garantire che il commercio delle cosce di rana sia sostenibile.
“Stiamo esortando l’UE ad avviare un’iniziativa presso la CITES per garantire che avvenga almeno un commercio con dati a livello di specie e un controllo incrociato della sostenibilità”, ha affermato Altherr. “Ci dovrebbe essere anche la consapevolezza dei molteplici problemi legati al commercio delle cosce di rana, senza dimenticare i crudeli metodi di uccisione”.
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Fonte: Conservation
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