Che cos'è l'ormone PMSG usato per produrre il farmaco Fixplan? A quali torture vengono sottoposte le cavalle gravide da cui viene estratto? Tutto quello che c'è da sapere sul business sanguinario che verrà affrontato questa sera su Rai 3 nel corso di un'interessante inchiesta realizzata dalla trasmissione “Indovina chi viene a cena”
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Torturate per produrre un farmaco destinato agli animali degli allevamenti intensivi: è questo il terrificante destino a cui vanno incontro ogni anno migliaia di cavalle gravide in Paesi come l’Uruguay e l’Islanda. Queste atrocità vengono compiute – nell’indifferenza generale del mondo – con la complicità dell’Unione europea, che non ha ancora deciso di mettere al bando i medicinali a base dell’ormone PMSG estratto proprio dagli equini.
In pochi conoscono questa vergognosa vicenda, tema a noi molto caro, di cui vi abbiamo parlato più volte. Ma finalmente stasera ad accendere i riflettori sullo sfruttamento delle cavalle gravide ci penserà la trasmissione di Sabrina Giannini “Indovina chi viene a cena”, che andrà in onda su Rai3 alle 21.20.
Siamo adesso profondamente grati a Sabrina Giannini e alla RAI per averci coinvolti e aver deciso di denunciare pubblicamente questo scempio con un’inchiesta che verrà trasmessa in prima serata: è un’opportunità straordinaria per raggiungere il grande pubblico e sensibilizzarlo su una delle nostre principali battaglie – commenta Sonny Richichi, presidente dell’associazione IHP (Italian Horse Protection Onlus) che si batte per la tutela del benessere dei cavalli – Ci attendiamo a questo punto una presa di coscienza forte da parte di chi deve decidere: chiediamo ancora una volta il divieto di commercializzazione di questi farmaci in Italia e la messa al bando della loro produzione e distribuzione in tutta Europa.
Cos’è il PMSG e in quali farmaci viene impiegato?
Col l’acronimo PMSG (pregnant mare serum gonadotropin, in italiano Gonadotropina serica equina) si fa riferimento ad un ormone estratto dal sangue di cavalle gravide al 4° mese di gestazione. Questa sostanza viene impiegata per produrre il farmaco Fixplan, usato negli allevamenti intensivi, specialmente quelli suini, al fine di sincronizzare e accelerare il ciclo di fertilità delle femmine.
In pratica, se le femmine vanno in estro tutte insieme possono essere inseminate e poi partorire negli stessi giorni, rendendo più “efficiente” l’ingrasso e la successiva macellazione dei suinetti. – spiega l’Onlus IHP – Inoltre, se viene accorciato il periodo che intercorre tra una gravidanza e un’altra, l’efficienza aumenta ancora perché si “producono” più suinetti.
Quali torture subiscono le cavalle gravide?
L’ormone in questione si ottiene dal sangue delle cavalle in gravidanza. Queste vengono sottoposte a massicci prelievi: ad ogni esemplare vengono prelevati fino a 10 litri a settimana. Diverse inchieste hanno svelato tutto l’orrore che si nasconde nelle cosiddette “fattorie del sangue” di Paesi fra cui l’Argentina e l’Uruguay.
Le immagini delle inchieste sotto copertura mostrano scene terrificanti: cavalle colpite con bastoni e pungoli, terrorizzate e bloccate nei box di contenimento, ferite al collo da operatori che non sono in grado di maneggiare e aghi e cannule.
Spesso gli esemplari vengono costretti ad abortire (visto che dopo il 4° mese di gravidanza, il loro sangue non serve più) e lasciati senza cibo, visibilmente denutriti e lasciati senza assistenza veterinaria, anche in presenza di ferite o malattie.
La petizione per vietare il Fixplan in Italia
La Syntex, produttrice del controverso Fixplan, ha chiesto all’Italia l’autorizzazione alla distribuzione nel nostro Paese con l’aiuto di una società tedesca che funge da richiedente. Per fermare tutto questo IHP ha scritto al Ministero della Salute, ma finora l’appello è rimasto inascoltato.
Negli anni abbiamo diffuso video girati sotto copertura che documentano lo strazio cui sono sottoposte le cavalle gravide per la produzione del PMSG in diversi Paesi del mondo, dall’Argentina all’Islanda – ricorda il presidente dell’associazione – Abbiamo lanciato una petizione per la messa al bando del Fixplan in Italia che ha raccolto oltre 25 mila firme in poche ore; scritto al ministero della Salute italiano e alle autorità europee per introdurre il divieto di commercializzazione di questi farmaci; ottenuto interrogazioni parlamentari bipartisan.
La petizione ha ottenuto già oltre 40mila adesioni. Per firmare CLICCA QUI.
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Fonte: HIP
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