Il Parlamento europeo si rifiuta di sovvenzionare la corrida: viola gli accordi sulla protezione animali

Il Parlamento europeo con 335 voti a favore e 297 contrari rifiuta di continuare a sovvenzionare la corrida approvando un emendamento

Il Parlamento europeo con 335 voti a favore e 297 contrari rifiuta di continuare a sovvenzionare la corrida approvando un emendamento nell’ambito della riforma della politica agricola comune (Pac) che vieta di sovvenzionare “il bestiame la cui destinazione finale è la vendita per le attività di tauromachia, direttamente o tramite intermediari”.

Una prima vittoria in ambito europeo sul tema corrida. L’emendamento proposto da Equo e dai Verdi europei, ha avuto il sostegno di socialisti, liberali, Sinistra unitaria (UI, Podemos e Bildu).

“L’emendamento approvato chiarisce che il Parlamento europeo non sostiene la tauromachia e non vuole finanziare alcuna attività di allevamento che sia direttamente o indirettamente legata alle corride”, spiega il portavoce di Equo, Florent Marcellesi e aggiunge:”Ci mobiliteremo per garantire che questa vittoria parlamentare sia mantenuta nei negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio europeo”.

Come sappiamo, finora la PAC è stata uno dei modi in cui il denaro dell’UE ha sostenuto indirettamente la corrida, perché i fondi “sono stati concessi in base alla superficie del terreno, senza tener conto dell’uso di quel terreno”, affermano i Verdi al Parlamento europeo. Per fare chiarezza, l’UE non sostiene alcuna attività di corrida, ma gli aiuti della PAC sono stanziati ai produttori in base alla superficie o per la manutenzione e la cura del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali, indipendentemente dal fatto che siano o no, adibiti ad arene per le corride.

Il tutto succede mentre a Madrid, nel luglio scorso,  il presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso assieme con il sindaco della capitale, José Luis Martínez-Almeida, aveva firmato un protocollo in base al quale, entrambe le amministrazioni si impegnano a difendere la corrida con azioni diverse e puntano a farla diventare patrimonio culturale.

Invece, sul piano della tutela degli animali, nell’emendamento, si legge: le pratiche “che comportano la morte del toro” non sarebbero state finanziate perché supporrebbero “una palese violazione dell’accordo europeo per la protezione degli animali negli allevamenti”.

Ma è una vittoria solo a metà, perché il Parlamento deve ancora negoziare con il Consiglio europeo e la Commissione europea il testo finale della Pac. Già cinque anni fa, il Parlamento aveva votato contro i sussidi per l’acquisto o vendita di animali destinati alle corride, ma il testo finale della Pac aveva poi respinto l’emendamento. Speriamo che questa volta, le cose vadano diversamente.

Fonti: Francisco Guerreiro /Florent Marcellesi/Publico

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