I visoni presentavano disturbi gastrointestinali e problemi respiratori e ora si teme che il contagio possa diffondersi ad altri animali o all'uomo
In due allevamenti di visoni gli animali sono risultati positivi al coronavirus, sollevando molta preoccupazione.
I visoni sono allevati in due strutture del Noord-Brabant, una provincia a Sud dei Paesi Bassi, la Beek en Donk e il Milheeze, dove sono stipati complessivamente più di 20mila visoni.
Gli animali presentavano disturbi gastrointestinali e problemi respiratori e sono dunque stati sottoposti a tampone, i cui risultati sono stato confermati lo scorso venerdì dai ricercatori del laboratorio di ricerca bioveterinaria di Wageningen a Lelystad.
Secondo il l’istituto Nazionale per la Salute e l’Ambiente olandese (RIVM) i tratta del primo caso in cui l’infezione da coronavirus sia stata diagnosticata in animali d’allevamento nei Paesi Bassi.
Ora si teme la diffusione del virus ad altri animali o all’uomo, anche se sembra molto improbabile che i visoni possano contagiare animali domestici, altri animali d’allevamento o esseri umani.
La preoccupazione però esiste e poiché alcuni dipendenti degli allevamenti presentano sintomi riconducibili all’infezione da covid-19, il ministro dell’Agricoltura olandese Carola Schouten teme che possa verificarsi il contagio tra visoni e uomo.
Non è chiaro se siano stati gli uomini a infettare i visoni o viceversa, ma su consiglio del RIVM, è stata interdetta a scopo precauzionale la circolazione a piedi o in bicicletta nei pressi dei due allevamenti, per un raggio di 400 metri.
Ci sono ancora molte cose che non sappiamo sul nuovo coronavirus e sulla sua capacità di diffondersi tra specie animali diverse.
Quello che sembra ormai chiaro è che la distruzione dell’ambiente e il contatto con animali selvatici può favorire le zoonosi, cioè le malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo, e che in futuro potremmo trovarci a fronteggiare emergenze simili a quella che stiamo vivendo ora, se non iniziamo a tutelare gli ecosistemi.
Sicuramente questa pandemia dovrebbe dunque farci riflettere sul modo in cui sfruttiamo gli animali e la natura e diventare un’occasione per rivedere il nostro rapporto con l’ambiente, facendoci capire una volta per tutte che noi dell’ambiente siamo parte e non padroni.
Fonti di riferimento: NOS/RIVM
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