Da settembre, la Coop venderà solo uova “cruelty-free” provenienti da allevamenti di ovaiole senza la soppressione dei pulcini maschi.
In Italia, ogni anno 40 milioni di pulcini maschi vengono uccisi per la produzione di uova, ma da settembre sugli scaffali della Coop, i consumatori troveranno uova ottenute da allevamenti di ovaiole senza la soppressione dei pulcini maschi.
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Come vi avevamo raccontato, tutto era partito nel 2019 dall’organizzazione Animal Equality che aveva lanciato la campagna “Fermiamo la strage dei pulcini maschi”, rivolgendo appelli sia al Governo italiano che alla grande distribuzione. La Coop è tra le catene che hanno aderito e quindi le loro uova non nasconderanno l’orrore dell’uccisione del pulcino maschio. Questo sarà possibile grazie all’in-ovo sexing, la tecnologia innovativa che consente di individuare, ancora all’interno delle uova, il sesso dell’embrione. In questo modo può essere fermata la nascita di circa 25 milioni di pulcini maschi (nella sola Italia) e la conseguente strage.
Le immagini terribili dei pulcini maschi gettati vivi nel tritacarne ve le abbiamo mostrate tante volte. Come scrive la Coop in una nota stampa: “I pulcini maschi infatti sono solo parzialmente destinati a diventare galletti o capponi, ma nella maggioranza dei casi, proprio perché considerati improduttivi, sono soppressi dopo la nascita”.
La Gdo promette adesso, ulteriore garanzie. “Verranno acquistati pulcini destinati a divenire galline ovaiole per la produzione di uova a marchio solo da fornitori che si sono impegnati a non sopprimere un ugual numero di pulcini maschi che verranno poi allevati fino all’età adulta. Ovvero un pulcino salvato per ogni gallina ovaiola. Così facendo le uova in guscio a marchio Coop possono definirsi la prima filiera “cruelty free” in Italia”, scrivono.
Ogni anno, secondo Animal Equality, nel nostro paese vengono uccisi 40 milioni i pulcini maschi per la produzione di uova entro le prime 24h dalla nascita e senza l’utilizzo di tecniche di stordimento. Una vera e propria crudeltà che sarà parzialmente evitata perché potremo cantare vittoria solo quando tutti avranno aderito a questa campagna.
La tecnologia in-ovo è nata in Germania e permette di individuare il sesso a pochi giorni dalla fecondazione. Già altri paesi europei come Francia e Olanda si sono da tempo impegnati a introdurre lo stesso sistema, speriamo quindi che presto tutti facciano questa inversione di tendenza e la strage dei pulcini maschi sia solo un brutto ricordo.
Fonte: Coop
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