Contro il vaiolo delle scimmie, vogliono abbattere criceti e porcellini d’India per contenere il virus (come accadde col Covid)

Vaiolo delle scimmie: il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie suggerisce di abbattere criceti e porcellini d'India come "ultima spiaggia" per contenere la diffusione del virus. Ancora una volta, come accaduto per il Covid-19, la vita degli animali viene sacrificata per proteggere l'uomo...

Crescono i casi di contagio di vaiolo delle scimmie in tutto il mondo: quelli confermati sono oltre 200 al momento e in Paesi, come la Spagna, è già corsa ai vaccini. Com’è ormai noto, la trasmissione del virus – endemico dell’Africa centrale e occidentale – può avvenire attraverso il contatto con liquidi corporei di animali infetti (fra cui primati) o i loro morsi, ma anche da persona a persona per via respiratoria, sessuale o attraverso secrezioni e sangue.

Alla luce della situazione, la paura del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che sta monitorando l’andamento dei casi, è che il vaiolo delle scimmie possa diventare endemico in Europa. Per questo ha pubblicato recentemente delle nuove linee guida in cui, tra i vari consigli, si raccomanda di prestare particolare attenzione ad alcuni animali domestici a rischio: nello specifico i piccoli mammiferi come i criceti, gerbilli e porcellini d’India.

Leggi anche: Vaiolo delle scimmie: come si trasmette e come proteggersi, le linee guida del Ministero della Salute

L’ECDC apre all’abbattimento degli animali domestici in certi casi

Le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero collaborare con le autorità veterinarie per garantire la quarantena agli animali da compagnia mammiferi che sono stati esposti o sono a rischio di esposizione (cioè animali che hanno avuto contatti con il virus). I roditori d’affezione dovrebbero essere idealmente essere isolati in strutture monitorate, che rispettano l’isolamento respiratorio (ad esempio un laboratorio) e il benessere animale (ad esempio strutture governative, canili o organizzazioni animaliste) e sottoposti a test prima della fine della quarantena.

Ma le linee guida dell’ECDC non si limitano a questo. Aprono anche ad una crudele possibilità, ovvero l’abbattimento degli animali.

L’eutanasia dovrebbe rappresentare l’ultima spiaggia riservata a quelle situazioni in cui il test e/o l’isolamento non sono fattibili. – spiega il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie – Altre specie di mammiferi da compagnia potrebbe essere isolate in casa se le condizioni di benessere degli animali lo consentono (ad esempio disponibilità di uno spazio esterno recintato per cani e visite veterinarie regolari).

Insomma, la storia si ripete. Così come accaduto per il Covid-19, che ha causato una strage di visoni in diverse nazioni (fra cui la Danimarca e l’Italia) e criceti e altri piccoli mammiferi a Hong Kong, a farne le spese sono di nuovo gli animali. Ci auguriamo che almeno stavolta le persone usino un po’ di buon senso.

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Fonte: ECDC 

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