Condannata per maltrattamento di animali la proprietaria di una cascina nel Veronese in cui gli animali erano tenuti in situazioni estremamente precarie. Si conclude così un processo durato anni grazie alle associazioni ambientaliste costituitesi parte civile. Gli animali sequestrati sono stati affidati a una di queste
Condannata a 5 anni e 6 mesi e a pagare una sanzione di 1500 euro la proprietaria di un casolare in provincia di Verona dove era stati stipati cani e gatti provenienti dal Sud del nostro Paese con il pretesto di trovare loro una adozione.
Uno stallo regolarmente pagato per il mantenimento degli animali all’apparenza che, però, durante una serie di sopralluoghi si è rivelato essere un vero e proprio lager. Nella cascina erano rinchiusi 31 cani, più di 10 gatti e 1 canarino. Le condizioni igienico-sanitarie erano totalmente assenti.
I pavimenti del casolare erano coperti di spessi strati di vomito e deiezioni. Le finestre erano serrate e gli ambienti privi di luce naturale e senza aria. Gli animali si trovavano in condizioni gravissime: una cagnolina paralizzata strisciava nella sporcizia, molti cani avevano ferite da morsi, ha raccontato
Dopo i controlli da parte del Nucleo investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) il casolare era stato posto sotto sequestro 5 anni fa e gli animali allontanati da quell’orrore. Non tutti i felini però sono stati recuperati. Alcuni gatti sono spariti, presumibilmente responsabile la proprietaria, la quale ha successivamente dato fuoco al casolare.
La vicenda giudiziaria si è conclusa recentemente con la condanna per i reati di maltrattamento di animali, incendio doloso e diffamazione. Quanto ai cani e ai gatti, la loro custodia giudiziaria è stata prima affidata al sindaco di Sora e poi definitivamente alla LAV, sezione di Verona.
I volontari hanno accolto gli animali sequestrati in attesa di una adozione. Loro sono stati fortunati, i gatti scomparsi nel nulla dopo le perquisizioni da parte del NIPAF no. Purtroppo questo è solamente uno dei tantissimi episodi a danno degli animali segnalati in Italia.
Per contrastare questi casi la prima cosa da fare è sporgere denuncia e seguirne l’iter per assicurarsi che gli animali confiscati possano ricevere una degna sistemazione e non finire dimenticati in un box, chissà dove.
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Fonte: LAV
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