Dove sono finite tutte le coccinelle? Gli scienziati lanciano l’allarme

Le zanzare stanno bene, ma lo stesso purtroppo non si può dire delle coccinelle che insieme ad api, falene, farfalle, lucciole e moscerini, tutti insetti molto utili all’equilibrio dell’ecosistema, stanno diminuendo drasticamente e la colpa è dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici e non solo.

Le zanzare stanno bene, ma lo stesso purtroppo non si può dire delle coccinelle che insieme ad api, falene, farfalle, lucciole e moscerini, tutti insetti molto utili all’equilibrio dell’ecosistema, stanno diminuendo drasticamente e la colpa è dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici e non solo.

Qualcosa non va e questo lo sapevamo da tempo: gli insetti non infestanti sono sempre di meno e a rischio c’è la sopravvivenza del Pianeta visto il loro ruolo chiave che ricoprono nell’impollinazione e nella catena alimentare.

“Stiamo assistendo a un crollo totale dell’ecosistema. Cosa c’è di peggiore di questo?”, spiega l’entomologo dell’università del Delaware, Doug Tallamy.

La ricerca mostra la diminuzione di singole specie in luoghi specifici, dal 1987 al 2006 ci sarebbe un declino del 14% nelle coccinelle negli Stati Uniti e in Canada, il dato che potrebbe sembrare basso, in realtà non lo è.
Gli entomologi dell’Università della Florida e del Costa Rica lanciano l’allarme, l’anno scorso un altro studio aveva rilevato un calo dell’82% del numero degli insetti catturati ( e poi rimessi in libertà) in 63 riserve naturali in Germania.

“Non sappiamo esattamente quanto stiamo perdendo se non sappiamo quanto abbiamo, per questo attraverso questi esperimenti cerchiamo di quantificare la popolazione”, dice l’entomologo dell’Università delle Hawaii, Helen Spafford.

Le coccinelle ad esempio, sono insetti amici dell’orto. La coccinella è stata eletta non a caso come vero e proprio simbolo dell’agricoltura biologica, che prevede tra le proprie regole principali il divieto di ricorrere a pesticidi dannosi per l’ambiente. Questo bellissimo insetto contribuisce alla lotta biologica ai parassiti dell’orto.

Ci sono ancora le api, responsabili dell’impollinazione di almeno 95 specie di frutta e verdura che contribuiscono in modo determinante a molte altre varietà: quindi, di fatto, è da loro che deriva la riproduzione del mondo vegetale e questo ci permette, per esempio, di respirare, visto l’enorme contributo al ricambio di ossigeno che deriva dalla fotosintesi clorofilliana delle piante.

E ancora le bellissime lucciole e i moscerini. Tutti insetti non infestanti che adesso rischiano di scomparire e sui diretti colpevoli, gli scienziati non hanno dubbi: insetticidi, aumento del traffico luminoso e stradale e cambiamenti climatici.

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Dominella Trunfio

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