Vittoria! A distanza di circa 7 anni dal più grande sequestro di animali da un circo italiano, sono stati condannati per maltrattamento su animali i titolari del circo Martin
Sottoponevano zebre, cavalli, ippopotami, cammelli e altri animali a terribili sevizie e a fatiche insopportabili, lasciandoli denutriti e costringendoli a vivere in anguste gabbie. Ma soltanto a distanza di 7 anni dalla denuncia di quanto accadeva nel Circo Martin, è arrivata la condanna da parte del Tribunale di Tempio Pausania (Sassari) per i titolari Eusanio Martino e Adam Caroli.
I due, accusati di maltrattamento su animali, dovranno scontare la pena di 4 mesi di reclusione, pagare le spese processuali e sono chiamati al pagamento del risarcimento del danno in favore della LAV – associazione che si era costituita parte civile al processo – e provvisionale di 5mila euro.
Il più grande sequestro di animali da un circo
Quello gestito da Martino e Caroli è stato teatro del più grande sequestro di animali da un circo italiano. Un’operazione senza precedenti che fece molto scalpore nel nostro Paese. La vicenda risale al 2014, quando la LAV, che stava indagando sui possibili reati a danno degli animali del circo, che all’epoca aveva fatto tappa in Sardegna, depositò una denuncia alla Procura di Tempio Pausania.
Quando poi la Procura dispose il sequestro degli animali (fra cui ippopotami, cammelli, dromedari, una leonessa, zebre, cavalli, bovini e pappagalli), le prove relative al maltrattamento c’erano tutte.
Con una operazione di grande portata i Carabinieri del nucleo Cites effettuarono, in collaborazione con LAV, le operazioni di trasferimento degli animali da condizioni che sono state ricordate con precisione dalla pubblica accusa: “sevizie, comportamenti e fatiche insopportabili”, – ricorda l’associazione animalista – in un quadro di cattiva nutrizione, condizioni di detenzione incompatibili con il benessere degli animali; e ancora solitudine, gabbie anguste ben oltre i limiti della costrizione, nessun arricchimento ambientale.
Dopo il maxi sequestro, tutti gli esemplari furono affidati alle cure della LAV e furono accolte in strutture idonee, che restituirono loro dignità e benessere. Ancora oggi alcuni si trovano nel centro di recupero di Semproniano (in provincia di Grosseto), lontano da ogni forma di sfruttamento.
Un’importante vittoria, ma la battaglia per vietare gli animali nei circhi prosegue
“L’udienza sancisce la fine del primo grado di giudizio e la sentenza rappresenta un caso unico e inedito dove, finalmente, chi maltratta gli animali, chiunque esso sia, viene condannato alla reclusione, oltre che alla confisca, già avvenuta nel 2018, di tutti gli animali utilizzati dal circo in questione” commenta la LAV.
Per via della vicenda l’associazione animalista venne diffamata più volte, mentre il presidente della LAV Gianluca Felicetti ricevette diverse minacce da parte di Eusanio Martino, che solo recentemente si è scusato attraverso una lettera.
Finalmente, a molti anni dai fatti, possiamo in parte gioire per come si è conclusa questa bruttissima vicenda, che aveva al suo centro il maltrattamento e la sofferenza di moltissimi animali. – conclude Felicetti – Purtroppo, le violenze messe in atto dal Circo Martin rimarranno una ferita indelebile per tutti gli animali coinvolti e sono solo uno dei molti casi in cui gli animali vengono sfruttati in contesti anacronistici, atti al solo ‘divertimento’ di pochi, pochissimi cittadini, e che prevedono la violazione strutturale delle necessità etologiche degli animali. Questa condanna è giusta, anche se difficilmente proporzionata ai fatti, che furono terribili. Un ulteriore monito a Parlamento e Governo per approvare prima possibile la Legge per prevenire questi comportamenti vietando l’uso degli animali negli spettacoli, come già fatto da tanti altri Paesi.
La recente sentenza emessa dal Tribunale di Tempio Pausania è una grande notizia, ma la vera vittoria per l’Italia sarebbe l’introduzione del divieto di sfruttare gli animali nei circhi.
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Fonte: LAV
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