Con una nuova risoluzione, il Governo si impegna finalmente a valutare se continuare a consentire o meno la presenza degli animali nei circhi.
Basta animali nei circhi! L’Italia fa un nuovo importante passo in avanti grazie all’approvazione nella settima Commissione permanente del Senato della risoluzione in materia di “Dismissione dell’utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti, con riferimento ai criteri di riparto del fondo unico dello spettacolo”.
Ciò vuol dire che il Governo si impegna finalmente, dopo la mancata approvazione dei decreti legislativi che avrebbero dovuto essere adottati entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge 22 novembre 2017 (n. 175), a valutare se continuare a consentire o meno la presenza degli animali negli spettacoli circensi.
Un ottimo punto di arrivo, nella speranza che finalmente anche l’Italia rientri tra quei Paesi che “nel nome dell’etica e della civiltà hanno già detto no agli spettacoli circensi con animali”, come scrivono dalla Lav.
La risoluzione è stata approvata grazie alle forze politiche di maggioranza e con il voto contrario dei senatori di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. In definitiva, quindi, la Commissione ha concordato sul fatto di iniziare a valutare di togliere in via definitiva gli animali dalle attività circensi, considerate le condizioni in cui vengono tenuti e addestrati.
In particolare, la proposta era stata presentata l’8 gennaio 2020, in cui si legge che, visti gli addestramenti basati su coercizioni fisiche e psichiche, la 7a Commissione permanente del Senato, impegna il Governo “a valutare, nell’ambito di un processo di revisione dei criteri di assegnazione dei contributi del FUS, tenendo conto di quanto già previsto dal decreto ministeriale 27 luglio 2017 e dalla legge 22 novembre 2017, n. 175, […] l’opportunità di disincentivare i circhi che utilizzano animali e che non si impegnino a non acquisirne di nuovi, garantendo un adeguato monitoraggio di tali processi di dismissione”.
Quel che ci si aspetta adesso è dunque l’approvazione immediata del disegno di legge di riforma del settore dello spettacolo dal vivo.
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