Tutti ricordiamo gli avvenimenti di Chernobyl, una catastrofe difficile da dimenticare. Dopo tanti anni una buona notizia riguarda quell'area e in particolare gli animali che stanno tornando a popolare la zona di esclusione, ovvero quella che circonda la centrale nucleare esplosa.
Tutti ricordiamo gli avvenimenti di Chernobyl, una catastrofe difficile da dimenticare. Dopo tanti anni una buona notizia riguarda quell’area e in particolare gli animali che stanno tornando a popolare la zona di esclusione, ovvero quella che circonda la centrale nucleare esplosa.
Già nel 2015 si era visto che alcuni animali, in particolare alci, caprioli, cinghiali e lupi, avevano fatto capolino nell’area tristemente nota (la Cez) e fino a quel momento desolata. Adesso un team di scienziati ha scoperto però che anche altri animali sono tornati a popolare la zona di esclusione.
Per scovare gli animali, lo studio ha posizionato telecamere nascoste in diversi punti dell’area e carcasse di pesce lungo il litorale di canali e fiumi a mo’ di esche per far uscire allo scoperto mammiferi e uccelli presenti nella zona. Queste, collocate ai margini delle acque aperte del fiume Pripyat e nei vicini canali di irrigazione, non facevano altro che imitare l’attività naturale che si verifica quando le correnti trasportano carcasse di pesci morti sulla riva.
I risultati hanno mostrato che il 98% delle carcasse di pesce sono state consumate entro una settimana da una moltitudine di animali. Dunque c’è parecchia vita in quella zona di circa 2.500 chilometri quadrati, abbandonata dall’uomo nel 1986.
La ricerca, pubblicata su Food Webs, è riuscita ad individuare 15 specie (10 mammiferi e 5 tipologie di uccelli) che popolano quei luoghi dimostrando così che la fauna selvatica è tornata a far rivivere Chernobyl.
Come ha dichiarato James Beaseley, professore associato presso il Savannah River Ecology Laboratory e la Warnell School of Forestry and Natural Resources, a capo della ricerca:
“Abbiamo visto prove di una varietà di fauna selvatica nel CEZ attraverso la nostra precedente ricerca, ma questa è la prima volta che abbiamo visto le aquile dalla coda bianca, il visone americano e la lontra di fiume sulle nostre macchine fotografiche”.
Possiamo quindi dare il bentornato ufficiale a tanti altri animali oltre a quelli già individuati nel 2015!
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Francesca Biagioli