200 esemplari di stenella, 5 balenottere, 3 zifii, 7 tursiopi e 2 capodogli. Sono questi gli eccezionali numeri degli avvistamenti del progetto "Sardegna nord cetacei", avviato il 25 settembre scorso dal dipartimento di Medicina veterinaria dell'università di Sassari, che giungono dopo la strage dei cetacei del Tirreno per via di un virus.
200 esemplari di stenella, 5 balenottere, 3 zifii, 7 tursiopi e 2 capodogli. Sono questi gli eccezionali numeri degli avvistamenti del progetto “Sardegna nord cetacei”, avviato il 25 settembre scorso dal dipartimento di Medicina veterinaria dell’università di Sassari, che giungono dopo la strage dei cetacei del Tirreno per via di un virus.
IL PROGETTO – Il veliero “La Reole” del giovane comandante Luca Loddo ha raggiunto domenica sera il porto di La Maddalena, base logistica della spedizione Sardegna Nord Cetacei, partita per la seconda campagna di monitoraggio dei mari sardi.
Supportata dal responsabile scientifico del progetto, Salvatore Naitana, direttore del dipartimento di Medicina veterinaria, e coordinata dal ricercatore Andrea Rotta, la spedizione, con un equipaggio formato da ricercatori, studenti, docenti, naturalisti e responsabili della comunicazione, aveva come obiettivo quello di raccogliere dati inerenti la dinamica di popolazione e studiare lo stato di salute dei cetacei presenti nei mari sardi.
I DATI – In attesa di un’elaborazione più completa i primissimi dati relativi alla spedizione parlano di 5 giorni di navigazione, sia in ambiente costiero, sia in ambiente pelagico (canyon di Caprera e canyon di Castelsardo), in cui sono state percorse circa 300 miglia, di cui 200 di monitraggio. In totale sono stati 17 gli avvistamenti di stenella (delfino pelagico), 4 quelli di balenottera, 1 di zifio, 3 di tursiopi (delfino costiero), 1 di capodoglio.
Complessivamente sono stati censiti 200 esemplari di stenella, 5 balenottere, 3 zifii, 7 tursiopi e 2 capodogli. Le attività più frequenti riscontrate sono state quelle di feeding (alimentazione) e traveling (spostamento). Il gruppo maggiore per dimensione avvistato è stato quello formato da 70 stenelle. Rispetto all’anno scorso sono state avvistate molte più madri con piccoli, un fenomeno da attribuire alla stagionalità della ricerca, in quanto durante l’estate si ha il maggior numero di nascite. Da segnalare anche 5 pesci luna e diversi uccelli delle tempeste.
LE INTERAZIONI – Le uniche interazioni tra animali sono quelle riscontrate tra gabbiani e il capodoglio e tra stenelle e balenottere. Significativa l’identificazione di un esemplare di tursiope già fotoidentificato nel 2006 per la prima volta nell’Isola dei monaci a Caprera (noto “Mozzo” per via della pinna dorsale falcata in cui manca la parte terminale) e ritrovato nella terza tappa nelle acque prospicenti Santa Teresa Gallura.
Era dal 2007 che non era stato più avvistato. Anche questo dato permette ai ricercatori di capire gli indici di dispersione dei cetacei e va ad arricchire un database iniziato nel 2006. Per il numero di miglia percorse è possibile accertare che l’area di studio presenta una ricca cetofauna, con specie regolarmente presenti nel Mediterraneo. Per completare dei transetti già definiti è stata programmata una prossima uscita nelle giornate tra il 7 e il 13 ottobre.
Roberta Ragni
LEGGI anche: