Cesar Millan, l’addestratore di cani protagonista del programma Dog Whisperer in onda su Sky, si trova al momento sotto inchiesta per possibili violenze contro gli animali a seguito di un episodio controverso filmato per il suo show televisivo.
Cesar Millan, l’addestratore di cani protagonista del programma Dog Whisperer in onda su Sky, si trova al momento sotto inchiesta per possibili violenze contro gli animali a seguito di un episodio controverso filmato per il suo show televisivo.
Che cosa è successo? In uno degli episodi del programma ‘Cesar 911′, in onda negli Stati Uniti, è stato utilizzato un maiale vivo in occasione di una sessione comportamentale che vedeva protagonista un cane da addestrare.
Il cane non solo ha morso l’orecchio del maiale e lo ha fatto sanguinare durante le riprese del programma – senza che l’addestratore intervenisse in tempo per fermarlo – ma in precedenza aveva attaccato almeno altri due maiali da compagnia che si trovavano sul luogo delle riprese.
Per chiarire la situazione e per verificare le condizioni di salute del maiale ferito e degli altri suini presenti durante il programma, le autorità californiane hanno perquisito il centro di formazione di Santa Clarita. In quel momento però Millan non era presente e non è chiaro se le autorità siano già riuscite a incontrarlo personalmente. Hanno però emesso un mandato per richiedere a Millan di mettersi in contatto con gli investigatori entro 24 ore.
Abbiamo chiesto a Ilaria Innocenti, responsabile nazionale del Settore Cani e Gatti della LAV, il suo punto di vista sulla vicenda:
“Al di là del riprovarvelo episodio oggetto dell’inchiesta, i metodi coercitivi come quelli utilizzati da Cesar Millan sono vietati anche da un punto di vista normativo, a partire dall’utilizzo del collare elettrico, che rappresenta un vero e proprio maltrattamento animale. In Italia purtroppo non è vietata la vendita di questi apparecchi, ma le leggi vietano di utilizzarli. Nonostante questo, i collari elettrici oggi in Italia vengono spesso impiegati illegalmente per addestrare i cani da caccia e persino da alcuni privati come metodo anti-abbaio. Resta il fatto che qualsiasi metodo coercitivo non aiuterà mai l’animale a superare un problema comportamentale: l’animale in questo modo riceve uno stimolo negativo e interrompe un comportamento, ma non c’è alcun percorso di riabilitazione. Usare la forza non aiuta mai gli animali, ma è diseducativo, pericoloso e nocivo per il benessere psico-fisico degli animali” – ci ha spiegato la Innocenti.
La vicenda sta generando grande scompiglio sui social network. Da tempo il modo di fare di Cesar Millan viene criticato dai difensori dei diritti degli animali, ma pare che fino a questo momento non fosse successo nulla di tanto grave quanto quest’ultimo episodio.
Il metodo utilizzato da Cesar Millan non è di certo adatto a rieducare un cane che in precedenza si era dimostrato aggressivo verso i maiali. E i fatti lo hanno dimostrato.
Già nel 2009 i veterinari italiani dell’AMVI avevano disapprovato i metodi del famoso addestratore e avevano richiesto la sospensione del programma Dog Whisperer in onda sul canale Sky NatGeo Wild, in quanto diseducativo e contrario ai principi del corretto rapporto uomo-animale.
Il programma continua ad andare in onda e Cesar Millan fino a questo momento ha portato avanti i propri metodi – davvero molto discutibili – godendo di un’ampia risonanza mediatica. Che cosa succederà a seguito dell’inchiesta?
In California è nata una petizione per vietare a Cesar Millan di partecipare a qualsiasi programma televisivo e in cui si dice che nella puntata incriminata il cane aveva attaccato diversi maiali causando delle ferite che avrebbero richiesto assistenza veterinaria. Lo stesso cane in precedenza aveva ucciso un maiale, dunque la situazione di per sé si presentava rischiosa già in partenza. Evidentemente Millan non è riuscito a gestire il comportamento del cane e non ha potuto (o voluto?) fermarlo al momento giusto.
Il video di Nat Geo World è stato rimosso da YouTube, ma sono rimaste alcune immagini e online si trovano altri filmati, come questi.
Marta Albè
Fonte foto: Nat Geo World
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