Nel Parco di Nara, in Giappone, i cervi sono considerati sacri. Eppure anche loro stanno morendo perché inghiottiscono plastica...
Aveva quasi 4 chili di plastica nello stomaco la cerva trovata morta nel parco di Nara, in Giappone, l’ultima di una lunga serie.
La colpa sarebbe dei turisti che avrebbero dato da mangiare a questi animali, protetti a livello nazionale, qualcosa di diverso dai classici crackers “senbei” venduti dai venditori nella zona e dedicati proprio alla loro alimentazione.
Secondo la Nara Deer Welfare Association, infatti, che da anni segue anche i flussi turistici in zone di forte fauna selvatica, gli animali del parco, e soprattutto i cervi, mangerebbero loro malgrado un mucchio di plastica, che inevitabilmente porta a un numero elevato di morti.
Una delle caratteristiche di una visita a Nara è proprio la possibilità di passeggiare tra i cervi in libertà, famosi in tutto il Giappone perché legati al culto.
La divinità custodita qui, infatti, all’interno del Santuario Kasuga Taisha, è Takemi Kajichi no Mikoto, che si dice abbia cavalcato verso Nara su un cervo sacro proveniente dal Santuario di Kashima, nella prefettura di Ibaraki. Grazie a questa leggenda, i cervi sono sempre stati considerati animali sacri – aiutanti degli dei – e per questo accuratamente protetti per molti anni come “monumenti naturali”.
Il problema è, ad oggi, la grossa mole di turisti che invade questi luoghi: in un anno si registrano oltre due milioni di visitatori stranieri, il che non può non avere un forte impatto negativo sulla vita di quegli stessi animali.
Da qui, a riempire di plastica i loro stomaci il passo è stato – ahinoi – breve. Seppure Nara sia conosciuta per i suoi “cracker dei cervi” o “shika senbei” (di farina di grano e crusca di riso, fatti senza zucchero per la salute del cervo.
I cracker dei cervi sono un marchio registrato della Fondazione per la protezione dei cervi e una parte dei loro profitti va agli sforzi per proteggere i cervi), in troppi hanno pensato di elargire loro qualcosa di ben diverso o non hanno portato via con sé i rifiuti.
L’ultimo esemplare morto di plastica era un cervo femmina di 17 anni di soli 30 chili. Una volta eseguita un’autopsia sull’animale, i veterinari hanno scoperto che il suo stomaco comprendeva quasi esclusivamente un blocco di plastica indurito costituito da sacchetti di polietilene. Il peso della massa nello stomaco del cervo pesava 3,2 chilogrammi.
アメリカのコーネル大学から、
獣医学生が研究のため奈良公園に来ています。
今日は、獣医師が治療を行う様子などを見学しました。#奈良の鹿愛護会 #研究協力 pic.twitter.com/PlHN4JD6Kg— 一般財団法人奈良の鹿愛護会 (@nara_aigokai) June 29, 2018
Secondo i veterinari l’accumulo di sacchetti di plastica all’interno dello stomaco del cervo ha certamente reso impossibile rigurgitare, digerire e ingerire cibo nuovo. Già otto cervi con cause sconosciute di morte sono stati sottoposti ad autopsia, in sei di questi è stata trovata plastica nello stomaco – il più grande dei quali pesava 4,3 chilogrammi.
Ci sono chiari cartelli intorno a Nara – e anche sul sito web ufficiale – che incentivano i visitatori a dar da mangiare ai cervi solo il senbei, tuttavia ci sono stati avvistamenti di turisti che tendevano sacchi di plastica pieni di cibo e e persino casi in cui i cervi mordevano i sacchetti di plastica trasportati da turisti.
Fin quando sarà così, i cervi mangeranno la plastica perché non sono in grado di distinguere tra il materiale sintetico e il cibo, spesso credendo erroneamente che entrambi siano commestibili.
È per questo che, nel tentativo di impedire ai cervi di mangiare la plastica fatale, la Nara Deer Welfare Association distribuisce una speciale borsa ecologica realizzata con materiali naturali.
鹿を守るエコバッグ
かのこのもようの蚊帳生地バッグ♪奈良公園のお散歩のおともに連れて行ってくださいね。スタッフブログ>> https://t.co/e6HMfOgrqt pic.twitter.com/MmQlW4coUL
— 一般財団法人奈良の鹿愛護会 (@nara_aigokai) April 26, 201
Purtroppo, non sono solo gli animali che vivono nei mari muoiono con uno stomaco pieno di plastica, ma anche animali considerati “sacri” e in luoghi impensabili.
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Germana Carillo
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