Trova un cucciolo di cerbiatto nel bosco: non toccarlo! Non è abbandonato

Non capita spesso di imbattersi in una simile scena. Un piccolo cerbiatto, nato da pochissimo è ancora incapace di camminare. Quanta tenerezza

Non capita spesso di imbattersi in una simile scena. Un piccolo cerbiatto, nato da pochissimo è ancora incapace di camminare. Quanta tenerezza!

Siamo nei boschi del Parco nazionale d’Abruzzo e la telecamera è di Pietro Santucci, esperto di trekking.

L’occasione perfetta per ricordare che non bisogna lasciarsi vincere dal desiderio di soccorrerli o di accarezzarli.

“Perché nelle prime settimane di vita, il piccolo passa poco tempo con la madre, la quale si avvicina per allattarlo e si allontana al primo segnale di pericolo, tornando da lui solo quando si sentirà sicura; il cerbiatto è protetto esclusivamente dalla totale mancanza di odore, dal mimetismo conferitogli dai colori del mantello e dalla assoluta immobilità”, spiega l’esperto in un post sui social.

Durante un escursione può capitare di trovarsi davanti a un cucciolo di capriolo e l’istinto, vedendolo da solo, è quello di portarlo con sé e di affidarlo a qualche centro specializzato che si occupa di salvaguardare gli animali selvatici. Ma questa a volte, può non essere la scelta giusta.

I cuccioli di capriolo così come quelli dei cervi, sono animali abituati a stare da soli durante il giorno, è bene sapere infatti, che la madre si allontana spesso per cercare il cibo o per distrarre potenziali predatori, per poi ritornare a riprendere il proprio cucciolo.

Siamo di fronte, quindi, a un allontanamento provvisorio che non nasconde un abbandono, toccare o portar via il piccolo capriolo, significa quindi, renderlo irriconoscibile alla madre e condannarlo indirettamente a una morte certa.

Proprio in questi giorni è il CANC, il centro animali non convenzionali di Torino a lanciare l’allarme sulla propria pagina Facebook:

Continuano ad arrivare cuccioli di capriolo la gran parte dei quali NON AVEVA BISOGNO DI ESSERE SALVATA…stavano solo facendo quello che deve fare un capriolino di quell’età: stare immobile ad aspettare la madre che torna la sera, o comunque quando non c’è nessuno lì vicino, ad allattarlo.
Per quanto siamo ormai bravi ad allevarli, non tutti tollerano il biberon, non tutti digeriscono il latte di capra, non tutti resistono allo stress della manipolazione…insomma in pochi ce la fanno a raggiungere uno stadio adulto.
Perché vi ostinate a credere che abbiano bisogno di essere salvati e li rapite ad una madre che si dispera nel non trovarli e sta male per la mammella piena di latte???
Un bimbo che aspetta la madre che fa la spesa per nutrirlo, lo portereste via???
PENSATE prima di fare dei danni che a volte sono irreparabili!!!!
GRAZIE da parte dei piccoli “bambi”….

Per proteggere gli animali basta solo limitarsi a verificare se siano feriti e solo nel caso in cui lo siano, bisogna contattare i servizi faunistici provinciali oppure gli uffici dei parchi o il Corpo Forestale dello Stato al numero 1515, loro sapranno come intervenire senza alterare l’equilibrio o il benessere dell’animale.

capriolo

Se non esistono situazioni di reale pericolo i caprioli non devono essere disturbati per nessuna ragione al mondo, tanto meno essere toccati, ricordando che gli animali selvatici sono tutelati dalla legge nazionale n° 157/1992 che stabilisce che essi “sono un bene di tutti che non può mai essere posseduto da privati”.

In conclusione, come consiglia il CANC, anche se siete in buona fede, prima di togliere un capriolo dal proprio habitat naturale, assicuratevi davvero che sia orfano, perché il reinserimento poi potrebbe non essere proprio semplice.

Altri animali che non sempre hanno bisogno di essere salvati:

Dominella Trunfio

Foto

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